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ASCONAMolla la ragazza e il lavoro: oggi gira il mondo su questa bicicletta reclinata

19.09.16 - 08:45
Philipp Mathys, 37 anni, programmatore informatico, dal 2014 vive con 20 franchi al giorno e dorme all'aria aperta, in tenda: «Mi faccio bastare i miei risparmi»
Molla la ragazza e il lavoro: oggi gira il mondo su questa bicicletta reclinata
Philipp Mathys, 37 anni, programmatore informatico, dal 2014 vive con 20 franchi al giorno e dorme all'aria aperta, in tenda: «Mi faccio bastare i miei risparmi»

ASCONA - Si molla con la ragazza, lascia il lavoro. E decide di girare il mondo con una bicicletta reclinata. Philipp Mathys, 37 anni, programmatore informatico che fa la spola tra Berna, Ticino (Ascona) e Zurigo, ha percorso 20.000 chilometri in giro per il pianeta. Comodamente sdraiato. «Da due anni ho smesso di lavorare – dice –. Ho messo da parte soldi sufficienti ancora per un altro anno. Presto ripartirò per l'Asia».

L'imposizione - Un ragazzo sportivo. Slanciato. Con un inconfondibile pizzetto rosso. Nel 2014 inizia la sua Odissea in Alaska. Poi giù, fino in Canada, a Vancouver. Da lì si sposta in Australia, Giappone, Stati Uniti, Thailandia, Filippine, Vietnam, Myanmar, Sri Lanka... «Per spostarmi da un continente all'altro uso ovviamente l'aereo. Per il resto mi sono imposto di non usare né treni, né bus. Solo la mia bicicletta».

Soffocamento - Perché fai questa pazzia? E perché con la bicicletta reclinata? Sono le domande che più spesso Philipp si sente rivolgere. «Alcuni dicono che sono un folle. I miei genitori inizialmente erano molto preoccupati. So di avere abbandonato un posto di lavoro sicuro, nella bella Svizzera. E questo lo trovano tutti strano. Ma quella era una vita che mi stava stretta. Mi sentivo soffocare. Sentivo il richiamo della natura e della libertà. Non ho potuto resistere».

Niente stress - Philipp non programma i suoi tragitti. Non ha date di scadenza. «Parto e vado. Improvviso. Forse sono un privilegiato. Ho scelto la bicicletta reclinata come mezzo di spostamento perché è comoda. Mi permette di vedere il mondo da una postazione rilassante. Non c'è stress nei miei tragitti. Voglio godermi ogni istante».

Le pressioni della società - È un percorso psicologico particolare, quello fatto da Philipp. «Le pressioni non mi mancano. C'è chi dice che dovrei tornare a lavorare. Però questa è la mia vita. E decido io. Non sono sposato, non ho figli. In futuro potrei avere queste responsabilità. Sono ancora abbastanza giovane per affrontare una simile avventura. Non voglio avere rimpianti quando sarò vecchio».

Notti all'aria aperta - Solitamente Philipp durante i suoi viaggi dorme in tenda. «Nei boschi, in mezzo alla tranquillità. Anche se a volte c'è il problema degli orsi. Una volta mi sono imbattuto in un grizzly che cercava pesci in un fiume, un'altra in un orso nero con la sua famiglia. Ho avuto un po' di paura, lo ammetto».

Paesi sotto dittatura - Ma capita anche che il 37enne si faccia ospitare da persone locali. Ed emergono nuovi aneddoti. «Ho scoperto cosa significa essere sotto dittatura. Ad esempio in Myanmar non puoi alloggiare liberamente a casa di qualcuno. Bisogna avvisare le autorità e ti arriva la polizia a controllare. Peccato, perché le persone sono estremamente cordiali».

Il denaro - Per il programmatore informatico è cambiato anche l'approccio verso il denaro. «Vivo con 20 franchi al giorno, in media. Me lo faccio bastare. Non sono nato in una famiglia ricca. Anzi. Tutto quello che spendo me lo sono guadagnato io durante gli anni in cui ho lavorato». E aggiunge: «Nel mondo la gente pensa che in Svizzera siano tutti super benestanti. Ci sono tanti stereotipi verso gli svizzeri, in particolare in Asia».

Il futuro - Quale sarà il futuro di Philipp? Prima o poi i soldi per lui finiranno. E dovrà tornare a una quotidianità più o meno normale. «Sì, certo. Questo lo so. Però io sono cambiato. Probabilmente non lavorerò più a tempo pieno. Non mi ci vedo a tornare rinchiuso in un ufficio. In fondo per fare il mio lavoro mi basta avere un computer e una connessione internet. Ecco, potrei farlo magari all'aria aperta. È una soluzione che mi piacerebbe e su cui sto riflettendo». 

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COMMENTI
 

Christian W 7 anni fa su tio
Un Grande !!!

severo 7 anni fa su tio
Numero UNO...
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