Cerca e trova immobili
STATI UNITI

Massacrò la fidanzata pornostar, lottatore condannato all'ergastolo

Nel 2014 War Machine aggredì Christy Mack, la violentò e la sequestrò. Non potrà chiedere di uscire prima di 36 anni
Keystone / AP
Massacrò la fidanzata pornostar, lottatore condannato all'ergastolo
Nel 2014 War Machine aggredì Christy Mack, la violentò e la sequestrò. Non potrà chiedere di uscire prima di 36 anni
LAS VEGAS - Dovrà passare la vita in carcere, e non potrà chiedere di uscire prima di 36 anni l'ex lottatore di MMA (arti marziali miste) noto come War Machine. Jonathan Paul Koppenhaver, questo il suo nome prima che lo c...

LAS VEGAS - Dovrà passare la vita in carcere, e non potrà chiedere di uscire prima di 36 anni l'ex lottatore di MMA (arti marziali miste) noto come War Machine. Jonathan Paul Koppenhaver, questo il suo nome prima che lo cambiasse legalmente, nel 2014 aggredì, violentò e sequestrò la sua fidanzata, la pornostar Christy Mack.

Il 35enne l'avrebbe scoperta a letto insieme a un suo amico, e ne abusò per ore prima di fuggire ed essere fermato dalla polizia solo al termine di un inseguimento in auto.

Mack era presente in aula e ha testimoniato contro War Machine. «Non so se la mia vita sarà completa in 12 o in 30 anni, e nemmeno tu. So solo che quando uscirà mi ucciderà» ha dichiarato, manifestando esplicitamente di temere per la propria vita e di soffrire ancora di traumi psicologici.

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 32 anni di carcere, mentre la difesa chiedeva che fosse ridotta a 16 in virtù degli steroidi assunti dal lottatore durante la sua attività professionale, e dagli abusi subiti dalla madre di cui fu testimone quando era un bambino.

Prima della sentenza Koppenhaver si è rivolto alla corte, dicendo che ogni giorno è dispiaciuto per ciò che ha commesso.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE