La proposta di modifica costituzionale chiede di aggiustare l'articolo 99. L'obiettivo è quello di avviare un dibattito sul tema
ZURIGO - Il bitcoin dovrebbe entrare a far parte delle riserve monetarie della Svizzera: è quanto auspica un gruppo di sostenitori della criptovalute, che sta progettando un'iniziativa popolare per realizzare la loro idea.
Il testo della proposta di modifica costituzionale non specifica quale dovrebbe essere la percentuale di bitcoin nei forzieri della Banca nazionale svizzera (BNS), riferisce oggi la NZZ am Sonntag. I promotori - guidati dall'esperto romando Yves Bennaïm, che il domenicale definisce "cripto-evangelista" - vorrebbe aggiungere all'articolo 99 della Costituzione due sole parole: il capoverso «La Banca nazionale costituisce sufficienti riserve monetarie attingendo ai suoi proventi; parte di tali riserve è costituita in oro» dovrebbe concludersi con «in oro e bitcoin».
L'obiettivo principale è quello di avviare un dibattito, afferma Bennaïm in dichiarazioni riportate dal settimanale. Il membro dell'associazione di categoria Bitcoin Association Switzerland è preoccupato per il futuro della Svizzera in un mondo sempre più incerto: a suo avviso è importante prendere le misure necessarie per «proteggere la sovranità e la neutralità». «Stiamo ultimando i preparativi organizzativi per il comitato ed elaborando i documenti da presentare alla Cancelleria federale per avviare il processo», assicura lo specialista.
Due anni or sono il presidente della direzione della BNS Thomas Jordan aveva affermato che il bitcoin non soddisfaceva i requisiti per le riserve valutarie. Contattato dalla NZZ am Sonntag, l'istituto non ha voluto dire se questa posizione sia ancora valida.