Putin e il presidente ad interim del Mali concordano un rafforzamento della cooperazione bilaterale contro i gruppi jihadisti.
MOSCA - Un rafforzamento della cooperazione bilaterale contro i gruppi jihadisti nel Sahel africano è stato concordato oggi durante una conversazione telefonica tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ad interim del Mali, colonnello Assimi Goita.
I due leader hanno avuto «uno scambio di vedute sulla turbolenta situazione nella regione del Sahel e hanno concordato di rafforzare la cooperazione in termini pratici nella lotta contro il terrorismo», riferisce il servizio stampa del Cremlino, citato dalla Tass.
Negli ultimi due anni tre Paesi del Sahel - il Mali, il Burkina Faso e il Niger - hanno visto la partenza delle forze francesi in seguito a colpi di Stato che hanno portato al potere governi più vicini a Mosca. Secondo notizie dei media, dopo l'uscita di scena della Wagner di Yevgeny Prigozhin, la Russia sta rafforzando la sua presenza militare in questi Paesi schierando forze direttamente controllate dal ministero della Difesa, inquadrate in una nuova struttura denominata Corpo Africano (Afrikansky Korpus in russo).
Sempre oggi Putin ha avuto un altro colloquio telefonico con il presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso. Le parti «hanno riaffermato il loro impegno a rafforzare ulteriormente l'attiva cooperazione bilaterale nelle sfere politica, commerciale ed economica, oltre che umanitaria», ha fatto sapere il Cremlino.
«Fondi occidentali al terrorismo» - Sul fronte ocidentale invece, gli investigatori russi hanno detto che studieranno la richiesta della Duma di indagare su ciò che il Parlamento russo chiama «organizzazione, finanziamento e condotta di atti terroristici» contro la Russia da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali. Lo riporta Sky News.
Dopo l'attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca, politici e personaggi dei media russi hanno speculato sul coinvolgimento ucraino e occidentale, senza finora fornire prove.