Contestati il primo ministro Netanyahu e il ministro di estrema destra Ben Gvir
TEL AVIV - Nel giorno conclusivo della festività dello Yom HaZikaron (traducibile con Giorno del Ricordo) che commemora tutti coloro che sono morti nelle guerre che hanno visto protagonista lo Stato d'Israele, si alza una volta di più il grido dei parenti degli ostaggi del 7 ottobre.
«Non ho una tomba dove andare, restituiteceli» ha chiesto Doris Liber, madre dell'ostaggio defunto Guy Iluz, che ha parlato in occasione della cerimonia sul Monte Herzl. Parole rivolte al primo ministro Benjamin Netanyahu, che è stato interrotto verso la fine del suo discorso da un coro scandito da diverse persone. «Hai preso i nostri figli» hanno intonato.
משפחות רבות נוטשות את הטקס בהר הרצל במהלך נאומו של ראש הממשלה נתניהו pic.twitter.com/QuPZ0KPiM7
— מיכאל האוזר טוב (@HauserTov) May 13, 2024
Molti dei parenti degli ostaggi hanno inscenato in precedenza una protesta silenziosa, lasciando il luogo della cerimonia proprio quando il primo ministro ha iniziato a parlare. «I nostri cari caduti in battaglia rappresentano i nostri valori eterni. Amore per l’uomo e per la nazione, amore per la patria, disponibilità al sacrificio e fede nella rettitudine del cammino» ha dichiarato Netanyahu, che ha ricollegato i conflitti del passato a quello che si sta combattendo nella Striscia di Gaza. «O siamo noi – Israele, oppure loro – i mostri di Hamas. O è esistenza, libertà, sicurezza e prosperità, oppure tortura, massacro, stupro e schiavitù». Il premier ha chiuso il suo intervento con una promessa: «Siamo determinati a vincere questa lotta. Raggiungeremo gli obiettivi della vittoria, innanzitutto riportando a casa i nostri ostaggi».
Scontri durante il discorso di Ben Gvir - Non è stato l'unico momento di tensione della giornata: scontri e tumulti sono scoppiati in occasione del discorso del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir presso la sezione militare del cimitero di Ashod, riferisce il quotidiano Times of Israel. Manifestanti hanno bollato come «criminale» e «renitente alla leva» l'esponente di estrema destra del governo. Il quale è stato difeso da un gruppo di sostenitori, che hanno chiamato i dimostranti «di sinistra» e «spazzatura».