Sono 9 le vittime accertate della tragedia, e si pensa di evacuare un palazzo simile situato poco lontano
MIAMI - Sale il bilancio dei morti del crollo del palazzo residenziale avvenuto nella notte fra mercoledì e giovedì a Miami Beach. Stando a quanto comunicato oggi dalle autorità i morti confermati sono 9 mentre i dispersi sono più di 150.
Se una delle vittime è spirata in ospedale, le altre 8 sono state estratte - come corpi o «resti umani», spiegano i soccorsi - senza vita dalle macerie. Le operazioni di identificazione sono in corso e sono molto complesse.
La preoccupazione, purtroppo estremamente realistica, è che il bilancio si aggravi drammaticamente nelle prossime ore e che, per chi è rimasto sepolto, ci sia poco da fare: «Ormai è da un po' che non percepiamo segni di vita», ha spiegato alla NBC il capo dei pompieri Alan Cominsky, «è una situazione davvero molto difficile».
Malgrado ciò, domenica i lavori continuano nell'area invasa dalle polveri e dal fumo - con alcuni fuochi ancora brucianti fra le rovine - che rendono l'aria acre e irrespirabile.
Fra le altre novità la possibilità di evacuare - in maniera precauzionale - una struttura identica a quella già crollata, per valutarne lo stato strutturale. Il motivo riguarda la possibilità che, all'origine della tragedia, vi sia un problema di infiltrazioni che avrebbe minato la solidità delle fondamenta.
L'edificio, di fronte a quello collassato, è infatti stato realizzato sui medesimi progetti e dallo stesso costruttore: «Stiamo valutando la possibilità anche se al momento non vi sono tracce che lascino a pensare a un crollo imminente», ha confermato il sindaco di Surfside Charles Burkett.