Il missile balistico nordcoreano lanciato martedì era programmato per coprire metà della sua gittata potenziale
PYONGYANG - Il missile balistico nordcoreano che martedì ha sorvolato il Giappone finendo nel Pacifico è stato lanciato a metà della sua gittata potenziale: è l'ultima ipotesi dei militari sudcoreani contenuta in un'analisi sulla vicenda depositata presso il parlamento di Seul.
Il vettore Hwasong-12 a medio raggio è partito con un angolo definito "normale" e, malgrado la potenza ridotta, ha seguito la traiettoria di circa 2.700 km con un'altitudine massima di 550 km. Se fosse stato programmato a piena gittata, quindi, avrebbe potuto coprire 4.500-5.000 km.
Inconsueta la base di lancio scelta: il campo d'aviazione di Sunan, alle porte di Pyongyang. «C'è la possibilità di provocazioni strategiche, inclusi i lanci aggiuntivi di missili balistici e un sesto test nucleare», evidenzia il rapporto, rinnovando i timori sull'imprevedibilità di Pyongyang.
Il tutto allo scopo di «mostrare i miglioramenti nelle capacità delle testate nucleari e dei relativi strumenti di consegna». Il Nord, ricorda l'agenzia Yonhap, resta sempre pronto a effettuare la detonazione di un ordigno atomico in ogni momento al sito dei test nucleari di Punggye-ri.
Pronti a un sesto test - Nel frattempo la Corea del Nord sarebbe pronta a effettuare il suo sesto test nucleare in qualsiasi momento: è la valutazione del vice ministro della Difesa sudcoreano Suh Choo-suk, illustrata oggi in un'audizione parlamentare dedicata al lancio del missile a medio raggio di martedì deciso da Pyongyang.
«C'è la possibilità di ulteriori provocazioni strategiche, comprensive sia di nuovi missili balistici sia del sesto test nucleare», ha aggiunto Suh, nel resoconto dell'agenzia Yonhap.
Il test del missile balistico di martedì è apparso come motivato dal proposito di mostrare tutti i miglioramenti tecnologici e di affidabilità della Corea del Nord, ha aggiunto il vice ministro, menzionando l'annunciata volontà del Nord di colpire il territorio americano di Guam.
Non ci sono, invece, «indicazioni inusuali» di provocazioni tattiche come attacchi in stile guerriglia lungo il confine intercoreano. L'ultima mossa, inoltre, è in linea con il forte disappunto espresso verso le manovre congiunte in corso di Seul e Washington, denominate Ulchi Freedom Guardian (UFG) e viste da Pyongyang come le prove generali di un attacco ai suoi danni.
«La Corea del Nord sembra aver cercato di guadagnare altro terreno nelle sue relazione con gli Usa» dimostrando la capacità del suo nuovo missile balistico, ha concluso il vice ministro.
Il Giappone corre ai ripari: richiesto aumento del budget per la Difesa Il ministero della Difesa giapponese ha chiesto un aumento record del proprio bilancio nell'anno fiscale 2018, in risposta alle minacce della Corea del Nord. L'importo, di 5.200 miliardi di yen (circa 45 miliardi di franchi), è pari a un incremento del 2,5%, e gran parte servirebbe a coprire le spese per le nuove batterie di missili intercettori terra aria e sistemi navali di contraerea. Se il parlamento lo approvasse, sarebbe il sesto aumento annuale consecutivo sotto la guida del premier Shinzo Abe, dopo 10 anni di riduzioni.
I recenti test missilistici condotti dal regime di Pyongyang hanno convinto le forze di difesa nipponiche a richiedere in dotazione i sistemi di combattimento integrato per unità navali Aegis Ashore, prodotti dalla statunitense Lockheed Martin, e i missili intercettori terra aria SM-3 a Pac-3 Mse.
Il ministero della Difesa di Tokyo ha inoltre richiesto fondi per l'acquisizione di sei caccia di quinta generazione F-35 e quattro convertiplani Osprey, oltre allo sviluppo di un nuovo sistema di difesa radar, senza escludere la partecipazione al sistema antimissile Thaad sviluppato dall'esercito statunitense, in grado di colpire missili balistici a medio e corto raggio.
Il dispiegamento di questo sistema è criticato non solo dalla Corea del Nord, ma anche dalla Cina e la Russia, per via delle tecniche di tracciamento considerate troppo intrusive sui paesi della regione.
L'eventuale approvazione del budget, si tradurrebbe nel sesto incremento consecutivo per l'amministrazione del premier conservatore Shinzo Abe, e segue un periodo di tagli strutturali al bilancio della Difesa durati un intero decennio.