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TURCHIASpara davanti alla moschea e fugge, almeno 2 feriti

01.01.17 - 16:33
L'uomo ha colpito nel quartiere di Sariyer. Cresce in tanto la conta delle vittime straniere nell'attacco in discoteca
Spara davanti alla moschea e fugge, almeno 2 feriti
L'uomo ha colpito nel quartiere di Sariyer. Cresce in tanto la conta delle vittime straniere nell'attacco in discoteca

ISTANBUL - Non smettono gli attacchi nella città turca. Dopo la tragedia di questa notte costata la vita a 39 persone, un uomo armato ha sparato davanti a una moschea di Istanbul ferendo almeno due persone prima di fuggire.

A riferirlo sono i media locali. Al momento non si hanno altre informazioni se non che la sparatoria è avvenuta nel quartiere di Sariyer.

24 le vittime straniere nell'attacco in discoteca - Sarebbero almeno 24 le vittime straniere dell'attentato di Istanbul, insieme con 11 cittadini turchi. Lo riferisce il Guardian citando Selina Dogan, deputata del Chp (il principale partito di opposizione) che ha visitato gli ospedali e l'obitorio.

Tra le vittime straniere, sette sono saudite, tre irachene, due libanesi, due tunisine, due indiane, una da Kuwait, Siria e Israele, un belga di origine turca ed un canadese-iracheno. Nessuno svizzero.

Il killer in discoteca ha urlato 'Allah Akbar' - Il killer del nightclub Reina di Istanbul avrebbe urlato 'Allah Akbar' mentre apriva il fuoco dentro il locale. Lo hanno raccontato alcuni testimoni sopravvissuti alla strage, riferiscono i media internazionali tra cui il Guardian e Times of Israel.

Gli Usa negano di aver saputo di minacce specifiche - L'ambasciata americana ad Ankara ha negato le notizie comparse su alcuni social media secondo cui l'intelligence Usa sapeva in anticipo che un nightclub di Istanbul era a rischio di attentato terroristico.

«Contrariamente ai rumors circolati sui social media, il governo Usa non aveva alcuna informazione su minacce a specifici luoghi di divertimento, incluso il Reina club», il locale teatro dell'attentato di capodanno.

Gli Usa «non hanno ammonito gli americani a stare lontani da luoghi specifici o dalle loro vicinanze», ha aggiunto l'ambasciata, precisando di aver emesso il 22 dicembre un 'monito generale per il periodo festivo' per la Turchia e varie parti d'Europa.
 
 

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