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BELGIOLe ultime parole dei terroristi: l'odio verso gli Stati Uniti

24.03.16 - 08:14
Parla il taxista che li ha portati all’aeroporto la mattina degli attentati
Le ultime parole dei terroristi: l'odio verso gli Stati Uniti
Parla il taxista che li ha portati all’aeroporto la mattina degli attentati

BRUXELLES - Non hanno voluto essere aiutati con le loro borse, un forte odore di ammoniaca che ha riempito la vettura e altro ancora. Il taxista che, ignaro, ha accompagnato i terroristi all’aeroporto di Zaventem ha notato fin da subito qualcosa di strano nei suoi clienti e dopo gli attentati ha subito collegato i fatti. È stato proprio grazie a quest’uomo che gli inquirenti hanno trovato il covo di Schaerbeek e hanno individuato il numero esatto di bombe preparate.

Come riporta DH.be, l’autista ha ricordato che i tre uomini non parlavano molto, soprattutto i due vestiti di nero. Solo l’uomo con il cappello, colui che è ancora attivamente ricercato dalla polizia, ha scambiato qualche parola con il taxista. Di cosa? Ha portato la conversazione sugli americani esprimendo la sua rabbia verso gli Stati Uniti, e in particolare su alcune azioni che non ha condiviso.

Un altro elemento che ha incuriosito il conducente sono stati i segni bianchi sulle borse che non gli era stato permesso di toccare e che emanavano un forte odore di ammoniaca… quelle che contenevano le bombe. Tutti indizi che sul momento non hanno insospettito particolarmente l’uomo, ma che gli hanno permesso, dopo l’esplosione, di collegare i fatti.

Il taxi, con cui si è allontanato dall’aeroporto con un nuovo cliente mentre i kamikaze hanno attivato le loro bombe, è stato sequestrato. Ora l’uomo, che ha collaborato fin da subito in modo proficuo con la polizia, vuole essere lasciato in pace, come ha comunicato il suo datore di lavoro a DH.be.

 

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