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Tutto pronto per le vacanze in Italia, ma occhio a regole e divieti

No alle infradito. No alle auto. No a bivaccare per strada. E scattano multe per arginare il turismo di massa.
No alle infradito. No alle auto. No a bivaccare per strada. E scattano multe per arginare il turismo di massa.

Sono bastate le prime giornate soleggiate, con temperature tardo primaverili, per farci sognare le vacanze estive. Che sia a rosolarsi al sole di qualche bella spiaggia o lungo i verdeggianti sentieri montani, la voglia di vacanze è un richiamo ormai irresistibile, e sono già in tanti ad aver prenotato il proprio soggiorno in una qualche località turistica. Molte delle località più ambite dagli svizzeri si trovano in Italia. Il turismo di massa contribuiva, in epoca pre Covid, per il 13 per cento al Pil nazionale e a oggi, dopo la ripresa del settore turistico, la situazione rischia di diventare ingestibile.

Fra 10 anni, due miliardi di turisti - Il flusso quasi ininterrotto di turisti, a differenza di quel che si pensa, rischia di mettere in seria crisi il comparto. Basti pensare che a Venezia, il loro numero si sta avvicinando a quello delle persone residenti. Il fenomeno chiamato 'overtourism', ossia un flusso ingestibile di turisti, è una realtà globale e l'Organizzazione mondiale per il turismo ha stimato che entro la fine del decennio saranno due miliardi il numero dei visitatori in giro per il mondo. Un numero impressionante che ci fa capire l'impatto negativo che una tale massa di viaggiatori possano avere sull'ambiente, snaturando gli ecosistemi autoctoni, e sui centri cittadini, dove sempre più abitazioni e botteghe storiche vengono convertite in strutture ricettizie o ristoranti.

Per questo motivo, se fino a dieci anni fa, si cercava di implementare il più possibile il flusso turistico, ora si cerca di scoraggiarlo, nell'impossibilità di poter gestire un numero così elevato di persone, e per cercare di salvaguardare, il più possibile, il sito turistico stesso.

Attenzione ai divieti - Alla luce di quanto fino a ora detto, è importante ricordare a chi si prepara a godere di una prossima vacanza nel Bel Paese di dare un'occhiata alle nuove regole e divieti introdotti di recente con riguardo ad alcune delle località turistiche più note, volti, in genere, a limitare il traffico degli autoveicoli o dei turisti che si accalcano per visitare siti di pregio. Altri, invece, sono alquanto particolari e, per agevolare la conoscenza di entrambe le categorie, li abbiamo sintetizzati di seguito di modo da godere delle migliori vacanze senza il pericolo di incorrere in multe o spiacevoli sorprese.

ImagoLa spiaggia La pelosa, in Sardegna, una delle spiagge più belle d'Italia

Sardegna - In Sardegna, ad esempio, che si conferma essere una delle mete più gettonate anche per l'estate 2023, sono stati introdotti degli ingressi contingentati in spiagge famose come la 'Pelosa' a Stintino, in provincia di Sassari, o Baunei, dove si accede prenotando, tramite una app, uno dei 250 posti sulla spiaggia messi a disposizione giornalmente, al costo di 6 euro l'uno. Bisogna, inoltre, ricordarsi di munirsi di stuoia, e non di un telo da mare, per potersi sdraiare al sole e questo per preservare l'arenile.

Campania - A Procida, in Campania, vige il divieto di sbarco “per gli autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori appartenenti a persone non facenti parte della popolazione stabilmente residente sull'isola” e ciò anche se “risultano cointestati con persone ivi residenti”. In un territorio di soli quattro chilometri quadrati questa misura di contenimento, già adottata in passato, si è resa necessaria per arginare il sovraffollamento dell'isola durante il periodo estivo.

Lampedusa - Un provvedimento simile è stato adottato anche dalle isole di Lampedusa e Linosa, nelle quali non sarà possibile far sbarcare e circolare con le automobili e i ciclomotori appartenenti a persone non residenti. A Linosa, poi, è stato approvato un regolamento che prevede il sequestro del veicolo se sorpresi, per tre volte, a non differenziare la spazzatura così come richiesto.
 
Toscana - Sull'isola del Giglio, in Toscana, potranno invece sbarcare le auto dei turisti ma solo impegnati in un soggiorno di almeno quattro giorni. Il sindaco Sergio Orotelli ha spiegato che “da 1.400 residenti arriviamo al picco di 10 mila ingressi giornalieri d'estate, per u totale di 300 mila all'anno”, motivo per cui, oltre alle limitazioni sul traffico, è stata introdotta anche un contributo d'ingresso di 3 euro per il periodo estivo.

Ischia - Un tale divieto di circolazione, oltre a evitare un eccessivo sovraffollamento di turisti, permetterà di poter godere delle località turistiche senza il caos e il rumore determinato dal traffico ed è sicuramente pensando all'importanza del silenzio e della tranquillità che il Comune di Ischia, celebre isola campana, ha stabilito “il divieto di emettere schiamazzi, lanciare o gettare cose, provocare assembramenti anche rumorosi e di giocare con palloni, nei giardini comunali, nelle strade e nelle piazze del centro città”, in determinati orari pomeridiani e serali. Le multe previste per chi trasgredisce sono molto salate e vanno dai 500 ai 4.000 euro. Molti divieti, poi, sono volti a preservare l'ordine e il senso del decoro e vanno a sanzionare quei comportamenti ritenuti incivili o comunque poco consoni al luogo in cui ci si trova a passare le vacanze.

Calabria - A Tropea, in Calabria, ad esempio, un'ordinanza vieta di camminare a piedi nudi o di circolare a torso nudo o in costume da bagno, al di fuori dell'area marina e le sanzioni per i trasgressori vanno da 125 ai 500 euro. Un divieto molto diffuso e che vige in moltissime località marittime come Caorle, Sorrento, Venezia e Cagliari, tanto per fare qualche esempio.

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Multe con le infradito - Sul sentiero del Parco Nazionale delle Cinque Terre, uno dei posti più belli della Liguria, non si possono indossare le infradito e i contravventori rischiano una multa dai 50 ai 2.500 euro. Stesso discorso per altri comportamenti ritenuti “incivili”, come bivaccare sui monumenti nazionali o sporcare le strade consumando cibo per strada. Sempre a Venezia, ad esempio, da diversi anni è fatto divieto di consumare alimenti e bevande seduti per terra, così come sedersi o sdraiarsi sui gradini dei ponti, sotto i portici monumentali, sulle panchine o davanti ai negozi. Anche a Firenze è vietato fermarsi a mangiare in strada o sui gradini di monumenti e chiese nel centro storico cittadino, così come a Roma dove è vietato “sdraiarsi, sedersi, arrampicarsi sui monumenti, pali della luce, reperti storici e alberi. Identiche ordinanze anti-bivacco, sono state emanate, ad esempio, anche a Noto, famoso comune siciliano, Lucca e Moncalieri, così come a Positano e Capri, dove non si possono indossare “scarpe rumorose”.

Anche in montagna - I divieti volti a limitare il fenomeno dell'over tourism iniziano a essere adottati anche in montagna e sul lago di Braies, in Alto Adige, da alcuni anni è stato avviato un progetto per limitare il traffico dei veicoli in zona al fine di “limitare l'impatto negativo sull'ambiente del turismo di massa”. Anche al Lago di Tenno, nel Garda Trentino, si è deciso di limitare il flusso turistico creando una fascia esterna allo specchio d'acqua per evitare, appunto, il sovraffollamento della zona. Ciò a cui questi divieti mirano è la promozione di un turismo responsabile, capace di minimizzare l'impatto sull'ecosistema, sull'economia e sulla cultura del luogo ospitante. Alla luce di dati esaminati, l'idea stessa di turismo necessita, quanto prima, di un cambiamento nel modo di approcciarsi al luogo in cui ci si reca, vivendo l'esperienza del viaggio, sempre utile e arricchente, non solo dal punto di vista del turista ma anche della comunità ospitante.


Appendice 1

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ImagoLa spiaggia La pelosa, in Sardegna, una delle spiagge più belle d'Italia

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