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Bolivia: tregua dopo scontri tra minatori, bilancio 16 morti

Bolivia: tregua dopo scontri tra minatori, bilancio 16 morti
HUANUNI - Una tregua è stata raggiunta la scorsa notte nella miniera boliviana che per due giorni è stata teatro di una vera e propria battaglia tra gruppi di minatori, conclusasi con un bilancio di 16 morti. Durante gli scontri sono stati uti...

HUANUNI - Una tregua è stata raggiunta la scorsa notte nella miniera boliviana che per due giorni è stata teatro di una vera e propria battaglia tra gruppi di minatori, conclusasi con un bilancio di 16 morti. Durante gli scontri sono stati utilizzati esplosivi, pietre e bastoni e le violenze hanno spinto il presidente Evo Morales a licenziare un ministro, 'colpevole' di non essere riuscito e prevenire gli incidenti.

"Entrambe le parti hanno concordato una tregua per tornare alla calma" ha detto Prudencio Pacheco, leader di una cooperativa di minatori in lotta contro lavoratori statali per il controllo di una delle cave di alluminio più grandi del mondo. "Ho assicurato alla polizia che non ci saranno più esplosioni provocate da dinamite".

Avvenuti nei pressi della città andina di Huanuni, a sud-est della capitale La Paz, gli scontri hanno contrapposto lavoratori di una cooperativa e dell'ente statale Comibol. All'origine dei disordini, l'occupazione della cava giovedì notte da parte dei minatori privati, che rivendicano maggiori concessioni di sfruttamento. I dipendenti di Comibol sostengono di essere svantaggiati rispetto ai 'rivali', pagati sulla base del minerale estratto e non di salari fissi.

Nel corso degli incidenti sono rimaste ferite oltre 60 persone. Centinaia di poliziotti, nonché funzionari pubblici ed ecclesiastici sono intervenuti per tentare di mediare il conflitto.

Spinto anche dalle richieste di parlamentari dell'opposizione, Morales ha licenziato il ministro per le Attività minerarie Walter Villaroel, un ex presidente della Federazione nazionale delle cooperative di minatori. Il suo sostituto, Guillermo Dalence, ha prestato giuramento questa notte.

"Non abbiamo mai fatto così tanto per i lavoratori", ha affermato il capo di Stato boliviano. "In otto mesi non è possibile risolvere tutti i problemi". Salito alla presidenza nel gennaio scorso, Morales si propone come il campione di una rivincita di indigeni e sfruttati. Entrambe le fazioni in lotta a Huanuni hanno sostenuto politicamente il presidente.

Dalla miniera dove si sono svolti gli scontri proviene oltre la metà dell'alluminio prodotto in Bolivia. Dopo una fase di depressione negli anni Ottanta, il settore sta beneficiando di una forte domanda e di alti prezzi sui mercati internazionali.

ATS
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