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Spagna: generale parla troppo, Zapatero lo fa arrestare

Spagna: generale parla troppo, Zapatero lo fa arrestare
MADRID - Reazione durissima del Governo Zapatero nei confronti di un generale spagnolo che aveva ieri minacciato l'indipendenza della Catalogna sostenendo in un discorso pubblico che se il futuro status della regione oltrepassasse "i limiti dell...

MADRID - Reazione durissima del Governo Zapatero nei confronti di un generale spagnolo che aveva ieri minacciato l'indipendenza della Catalogna sostenendo in un discorso pubblico che se il futuro status della regione oltrepassasse "i limiti della Costituzione" l'esercito sarebbe in diritto di intervenire. Oggi Jose Mena Aguado è stato convocato dai suoi superiori, destituito e messo agli arresti domiciliari per otto giorni.

Ad ordinare i provvedimenti è stato direttamente il governo attraverso il ministro della Difesa Josè Bono che ha fatto convocare quello che è il comandante delle forze di terra dell'esercito spagnolo e gli ha comunicato - in appena 15 minuti di colloqui - di essere in stato di arresto.

Toccherà ora al Consiglio dei ministri formalizzare la destituzione del generale nella riunione che si terrà venerdì prossimo a Madrid.

Il Governo ha confermato così una linea decisionista prendendo molto sul serio le polemiche immediatamente partite in seguito alle dichiarazioni di Mena Aguado che hanno scosso un Paese che ancora vive nell'incubo di golpe militari. Venerdì scorso a Siviglia il generale aveva detto che l'esercito avrebbe potuto intervenire se il futuro status della Catalogna avesse superato i "limiti" che pone la Costituzione spagnola.

Dicendo di "rappresentare il sentimento di tutti i militari", il generale ha spiegato che l'esercito ha il diritto di intervenire per difendere "l'ordine costituzionale" se il Parlamento spagnolo farà passare, "nei termini attuali" lo statuto di autonomia che chiede la Catalogna. Ma sono già previsti almeno 500 emendamenti al testo indipendentista ed è quindi scontato che in ogni caso il Parlamento approverà , al termine della discussione prevista a febbraio, un testo annacquato rispetto all'originale, cioè quello redatto dal Parlamento regionale catalano.

L'articolo otto della Costituzione, quello citato dal generale destituito, afferma che le forze armate..."hanno per missione quella di garantire la sovranità e l'indipendenza della Spagna e di difendere la sua integrità e l'ordine costituzionale". Ma in Spagna ai militari è espressamente vietato fare dichiarazioni politiche e il discorso pronunciato ieri da Mena Aguado aveva immediatamente suscitato una serie di reazioni allarmate e riaperto un dibattito politico dietro al quale in Spagna ancora si celano fantasmi golpisti.

La polemica è immediatamente divampata: i partiti nazionalisti baschi e catalani sono insorti alle parole del generali definendole "inammissibili, inaccettabili e golpiste". Dall'altra parte il Partito Popolare si è limitato a dire che era "inevitabile" che nascessero delle polemiche ed ha accusato il premier Josè Louis Rodriguez Zapatero di "frivolezza" nella gestione del delicato dossier catalano".

ATS
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