Continua a essere moderno e ad affascinare i giovani. L'esperto ci spiega perché. In mostra fino al 7 aprile alla Messe Basel.
BASILEA - È stata salutata come una prima Svizzera. Ha qualcosa di sensazionale vedere a Basilea cinque opere di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Già solo enunciare il suo nome ha il sapore della solennità e grandiosità.
Cinque opere che sono il cuore di una mostra in cui trovano spazio sessanta quadri, e dove viene ricostruito il contesto artistico in cui Caravaggio si è formato e ha lavorato. Si apre domani, mercoledì, nella Halle 5 della Messe Basel - e potrà essere visitata fino al 7 aprile - la mostra "Caravaggio e il suo tempo - tra naturalismo e classicismo”.
Sessanta opere dicevamo, alcune delle quali provenienti direttamente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze e da collezioni private. La mostra, organizzata da GC Events e concepita dall'associazione culturale Metamorfosi, sarà un affascinante viaggio a cavallo tra il 1500 e il 1600 attraverso il pennello di pittori che rispondono ai nomi di Orazio e Artemisia Gentileschi, Guercino, Guido Reni, Moretto, Annibale Carracci, Simone Peterzano. Su tutti svetta lui, il Caravaggio, con capolavori come Davide con la testa del gigante Golia, la Maddalena in estasi, il Ragazzo morso da un ramarro, l’Incredulità di San Tommaso, il Cavadenti.
«Riuscire a portare fuori dall’Italia cinque dipinti di Caravaggio non è cosa semplice - ci ha detto il curatore della mostra Pierluigi Carofano - i musei sono restii a concedere i prestiti, i privati sono gelosi delle loro opere. È stata una grande impresa, fatta con molti sforzi. Ma credo che ne sia valsa la pena».
Il risultato è un percorso narrativo che si sviluppa attraverso sei tappe. Si parte dal contesto lombardo in cui Caravaggio si è formato, per passare poi alle nature morte, al classicismo, alla stanza in cui troviamo gli amici e i nemici del "pittore maledetto", fino all’influenza e alla fascinazione che Caravaggio ha lasciato sulla generazione successiva. Un fascino che non conosce l’ingiuria del tempo e continua a essere attuale.
«Piace ancora oggi perché è un pittore cinematografico», spiega Carofano. «La nostra è una civiltà patinata, viviamo sull’immagine, sul cinema in 3D. Caravaggio riusciva a riprodurre immagini che fino a quel momento non erano tangibili. Sembravano quasi tridimensionali, come se volessero uscire dal quadro. Ed è riuscito a farlo grazie alla sua sapiente tecnica pittorica, ha saputo usare magistralmente le luci e le ombre, con le quali riusciva a ricreare gli stati d’animo».
È entrato nella cultura giovanile. Come per Andy Warhol esistono poster e pubblicità con i dipinti di Caravaggio. «I temi truci dei suoi dipinti, alcuni aspetti macabri come il sangue che esce dalla bocca di Golia, sono elementi che i ragazzi ritrovano costantemente nei film, nelle serie, nei videogiochi o nei fumetti. È inevitabile che i giovani sentano Caravaggio molto vicino alla loro cultura, molto più di un Michelangelo che appare invece più accademico».
In bus dal Ticino
Sabato 13 gennaio 2024 viene organizzato una trasferta giornaliera in bus con partenza da Lugano e Bellinzona. Accompagnati da una guida, si potrà visitare la mostra di Caravaggio a Basilea. Maggiori informazioni su: www.caravaggio.ch