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TICINOVia i cartelli stradali, meno incidenti. La rivoluzione olandese che fa scuola anche in Ticino

30.10.07 - 14:15
Il progetto è ideato dall'ingegnere olandese Hans Monderman: "Niente strisce, cartelli e semafori, più responsabilizzazione e meno incidenti". E il modello Moderman fa scuola in mezza Europa.
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Via i cartelli stradali, meno incidenti. La rivoluzione olandese che fa scuola anche in Ticino
Il progetto è ideato dall'ingegnere olandese Hans Monderman: "Niente strisce, cartelli e semafori, più responsabilizzazione e meno incidenti". E il modello Moderman fa scuola in mezza Europa.
BELLINZONA - Cartelli stradali? Abbattiamoli. Hanno cominciato gli olandesi e a ruota seguono tedeschi, belgi, danesi ed inglesi.
Il motto è: meno cartelli stradali, più attenzione
. Il progetto è partito dalla piccola Olanda ed ha riscosso un tale successo ed interesse tanto da coinvolgere l'Unione Europea, che sta appoggiando l'iniziativa 'Shared space' (spazio condiviso).


L'ideatore, Hans Monderman: "La soluzione è nel caos"

La filosofia di questo progetto è tanto semplice, quanto rivoluzionaria, e la spiega il suo ideatore, Hans Monderman, ingegnere civile che sta tentando, finora con successo, di ridisegnare i tradizionali schemi viari con un nuovo motto:
"La soluzione è nel caos, nessuno spazio con regole, cartelli, semafori, marciapiedi e linee perimetrali, ma uno spazio in cui tutti sono chiamati a partecipare e quindi a stare attenti
. Sì, perché si costruiscono vie di collegamento veloce sulle quali è l'auto ad esserne padrona. A scapito di pedoni e biciclette.

L'esempio frisone: Drachten e Makkinga

In Olanda, pioniere di questa 'rivoluzione' è la provincia della Frisia. A Makkinga e Drachten semafori, cartelli e marciapiedi sono spariti e tutto è stato lastricato. L'unica regola: precedenza da destra. I risultati? Sorprendenti.
A Drachten (44.443 abitanti) per esempio gli incidenti si sono più che dimezzati
. Nel centro frisone, da 15 semafori, ne sono rimasti 3 e centinaia di cartelli stradali sono spariti.
A Makkinga (1.000 abitanti circa), da nove anni non ci sono più cartelli stradali, strisce pedonali e semafori. Gli incidenti sono passati da una cinquantina all'anno a zero.

"Stiamo perdendo la nostra capacità di comportamento responsabile nei confronti della società in cui viviamo - ha dichiarato al tedesco "Der Spiegel"
Hans Monderman
e quindi, secondo l'ingegnere olandese, la soluzione per regolare il traffico sulle strade è la seguente:
"Il pericolo è buona cosa. L'insicurezza rende più attenti. Se non sai esattamente chi ha diritto di circolare quando ci si trova in una strada senza cartelli e strisce, tendi a cercare lo sguardo d'intesa con gli altri utenti della strada, riduci automaticamente la velocità e tendi a prestare più attenzione"
.

Bohmte e Chiasso

"Il concetto dello shared-space viene concretizzato nelle realtà in cui si accetta che esistano degli spazi in cui il traffico motorizzato è il benvenuto, come ospite che si deve adattare alle norme sociali di comportamento". Klaus Goedejohann,sindaco di
Bohmte, cittadina della Bassa Sassonia
che ha aderito allo shared-space,
osserva che i cittadini non volevano nessuna zona pedonale poiché le attività commerciali dipendono dalla possibilità di essere raggiungibili in auto. Auto che sono ancora le benvenute a Bohmte, ma con una velocità adeguata. E a Bohmte da settembre davanti alla chiesa, il ristorante, alla panetteria, al negozio di abbigliamento sono sparite le vecchie divisioni degli spazi
. La strada è stata lastricata e le macchine vi circolano come se dovessero attraversare un paese e non più una cittadina di 13.500 abitanti: "La strada deve vivere - aggiunge il sindaco - e il ristorante per esempio deve mostrare le sue prelibatezze portandole sulla strada, affinché l'utente della strada debba avere l'impressione che in questo luogo non può più solamente semplicemente passarci".

Il caso di Bohmte ricorda Chiasso
, che, con un progetto di riqualifica e riorganizzazione dell'assetto urbano, ha lastricato la sua via principale optando per una pedonalizzazione. E se Bohmte fosse la nuova via alternativa?

Shared-Space, il parere dell'ingegner Panzera, dipartimento Territorio

Sulla iniziativa olandese il signor Panzera, ingegnere operativo per la Divisione delle costruzioni del Dipartimento del Territorio spiega che "
la legislazione federale in materia di circolazione stradale permette già oggi anche in Svizzera di introdurre, a determinate condizioni, delle zone con limitazione generale a 30 km/h o le zone di incontro (limite 20 km/h) ed eliminare gran parte della segnaletica"
.
In Ticino - aggiunge l'ingegnere, sono state introdotte ca. 75 zone 30 km/h e 2 zone di incontro.
Queste zone comprendono essenzialmente strade comunali. Sulle strade cantonali questo tipo di restrizione non è di regola ammessa".

L'ingegner Panzera ritiene comunque condivisibile il motto di Monderman "Meno cartelli, più attenzione degli automobilisti" e aggiunge: "il nostro ufficio sta operando da tempo in questa direzione, cercando di ridurre all'essenziale la segnaletica, eliminando quella non indispensabile e non strettamente necessaria per l'utente della strada".

Insomma, Moderman ha fatto scuola.

p.d'a.

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