Savoia, cosa ne pensa della posizione assunta da PPD e
Lega?
“Per quanto riguarda
Comuni appunto sul piede di guerra…
“Per quel che riguarda i comuni è giusto che si mettano i
puntini sulle i. Sono molti i comuni che hanno approfittato del trasferimento
allo Stato di quelli che erano prima i loro compiti. Ne hanno approfittato,
appunto, per portare avanti politiche fiscali a suon di riduzioni di
moltiplicatore. Ora che ci si accorge che il nervo è scoperto, è arrivata la
protesta. Protestare adesso però, quando per anni si è fatta una guerra a botte
di defiscalizzazione, lo trovo molto discutibile”.
E’ vero che la politica delle fusioni comunali non ha avuto
successo ovunque…
“Il Cantone è da anni che sta cercando di incoraggiare le
fusioni comunali, che permetterebbero ai comuni di avere più mezzi. E spesso
sono gli stessi comuni che osteggiano queste fusioni, sulla base di ragionamenti
improntati a localismi e interessi di bottega. Io ritengo, invece, che i Comuni
dovrebbero fare la propria parte, soprattutto quelli ricchi come Lugano, che di
certo potrebbero contribuire al risanamento.
Il Governo come lo giudica?
“E’ un governo debole. In teoria ha il 90% di sostegno
parlamentare, ma poi, in realtà le forze parlamentari, che dovrebbero sostenerlo,
giocano a fare l’opposizione per cercare di tenere in piedi il proprio consenso
elettorale. E questa è una disgrazia. Se si calcola che i 4 partiti di governo
possono contare 81 gran consiglieri su 90, allo stato attuale il sì alla
manovra è così ridotta che paradossalmente, per passare, potrebbero essere
determinanti i nostri quattro voti. Voti
che, naturalmente, avrebbero un peso politico di rilievo.
Risanamento: aumento del prelievo fiscale, sì o no?
“Noi siamo contrari in maniera assoluta ad alzare la
pressione fiscale”.
Come non detto… Perché?
“Noi Verdi vogliamo che si tematizzi un tema fondamentale
per il Ticino: il modello di sviluppo del nostro Cantone. Per un decennio un
modello di sviluppo che ha creato un’occupazione in larga parte a basso
contenuto di qualità”.
I posti di lavoro a basso valore aggiunto…
“Esatto. Una situazione paradossale: abbiamo molti
lavoratori inseriti nella bassa fascia di reddito che, giustamente, pagano
poche tasse e in compenso ricevono dei servizi perché, appunto guadagnano molto
poco, mentre dall’altra parte, nelle fasce superiori, abbiamo gente che riesce
a pagare molte meno tasse di quelle che dovrebbero pagare. Resta la fascia
centrale: tartassata e che paga tutte le tasse fino all’ultimo centesimo e che
di fatto, si assume tutto il peso dei costi e, in pratica, della manovra. E per
di più arranca, nonostante guadagni dagli 80 ai 100mila franchi all’anno”.
Basterà questa manovra per risolvere le cose?
“Certo che no. Questa situazione non la si affronta con una
manovra. Dobbiamo indirizzarci verso un modello di sviluppo che crei posti di
lavoro ad alto valore aggiunto, attraverso politiche che permettano l’insediamento
di aziende e lavoratori che possano, in definitiva pagare più tasse. Non è un
caso che dopo anni di espansione economica non siamo ancora riusciti a mettere
a posto i conti”.
Cambiare rotta…
“Beh, se non cambiamo questo modello di sviluppo basato sui
casinò, le pompe di benzina, il precariato e i lavori di bassa qualità, la
situazione non migliorerà. Qui bisogna prendere dei provvedimenti che
cambino le radici del gettito, che servano a creare posti di eccellenza. Ma se
il modello di sviluppo che seguiamo ancora oggi è quello impostato dalla Masoni,
allora continueremo con i “macjobs” da
2800 franchi al mese, dove per arrivare a 4000 franchi ci vogliono due persone.”