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TICINOEmergenza idrica, anche limitazioni all'uso dell'acqua per piscine private tra le proposte dei Verdi

04.06.07 - 16:48
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Emergenza idrica, anche limitazioni all'uso dell'acqua per piscine private tra le proposte dei Verdi

BELLINZONA - Della mancanza di acqua potabile finora non se ne è accorto nessuno. Il gesto è semplice e naturale, ma non scontato: aprire un rubinetto d'acqua. Da qualche anno ormai metereologi, esperti e agricoltori denunciano l'aumento del deficiti di precipitazioni atmosferiche. Il deficit si aggrava e il pericolo di emergenza di deficit idrico è sempre più concreto e rappresenta per un problema nuovo da affrontare.

Nella mozione presentata dai Verdi Canonica, Maggi, Gysin e Savoia, si ripercorrono le crisi ambientali che le nostre società hanno già conosciuto e affrontato. L'inquinamento delle acque ad opera dei detersivi ai fosfati negli anni 60, le diossine degli inceneritori negli anni 80, l'inquinamento da ozono e polveri sottili dovuti ai carburanti fossili e non da ultimo, il problema del buco dell'ozono.

Per far fronte a questi problemi le autorità hanno sempre aspettato troppo, spesso sottovalutando la situazione. Ma questa volta bisogna prendere sul serio la situazione anche perché siamo vicini al punto in cui l'offerta di acqua calante si scontrerà con richieste conflittuali da parte degli utilizzatori.

I bisogni di acqua potabile per usi domestici "risulteranno in contrarsto con le esigenze dell'agricoltura, le quali saranno pure in contrasto con quelle del turismo inveranle che ricorre ai cannoni da neve artificiale, mentre i bisogni dell'industria idroelettrica penalizzeranno tutti gli altri".

Prima che il problema idrico si aggravi, il Gran Il Gran Consiglio della Repubblica e cantone del Ticino propone dunque al Consiglio di Stato di elaborare un catalogo di misure atte ad affrontare sul medio-lungo termine le emergenze connesse con la crisi idrica presente e, soprattutto, futura. In particolare:

1. La promozione di un uso parsimonioso dell’acqua potabile per usi domestici, diffondendo i limitori di flusso per i rubinetti, insegnando agli allievi delle scuole a non sprecare una risorsa preziosa, limitando drasticamente il consumo di acqua potabile per giardini, orti e soprattutto piscine

2. La precauzione verso strutture ricreative tipo “acquapark” che abusano dell’acqua potabile e consumano energia, se non è previsto il riciclo ecologico dell’acqua, l’uso di energie rinnovabili.

3. L’innevamento artificiale per gli sport invernali dev’essere autorizzato solo in caso di estrema necessità e se ricorre a riserve d’acqua meteorica; i cannoni da neve hanno un peso importante a livello di tutto l'arco alpino e sarebbero da proibire completamente per via dell'impatto non solo sul consumo idrico, ma anche su quello energetico e a causa del problema additivi, misure di sistemazione meccanica dei pendii e conseguenza sulla diversità vegetale dovute al diverso peso della neve artificiale. Inoltre la loro sostenibilità economica cesserà di esistere se la temperatura salirà ancora (interessante a proposito il rapporto OECD " Climate change in the European Alps - Adapting winter tourism and natural hazards management, February 2007).

4. La promozione, in agricoltura, ma anche nell’edilizia privata, pubblica e industriale, del recupero delle acque meteoriche che possono essere usate per l’irrigazione, per gli impianti sanitari e per tutti gli usi non potabili.

5. La limitazione del consumo di acqua potabile da parte delle  industrie e l’incentivazione, tramite il promuovimento economico, di quelle industrie che fanno un uso parsimonioso d’acqua.

6. La promozione in agricoltura delle coltivazioni che non necessitano di importanti irrigazioni e l’incentivazione dei metodi di irrigazione risparmiosi, come l’irrigazione a goccia a goccia.

7. La Legge edilizia e i regolamenti comunali dovranno prevedere dei limiti alla costruzione di piscine private e delle norme per l’uso sostenibile di quelle esistenti (per esempio, teloni di copertura delle piscine contro l’evaporazione).

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