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Domenico Zucchetti spiega il successo dei piccoli movimenti alle recenti elezioni
MASSAGNO - 2'496 voti in Ticino, 2'919 a Zurigo. Non gli sono bastati per superare lo scoglio del primo turno, ma Domenico Zucchetti è probabilmente il primo candidato della storia ad aver ottenuto voti in due cantoni nella stessa tornata elettorale.
E tutto questo senza spendere un centesimo. "Col minimo sforzo, sono riuscito comunque a suscitare un po' di interesse per i temi a me cari" afferma con l'aplomb che lo contraddistingue l'ideatore del programma di contabilità Banana. Il quale, però, non sembra intenzionato a sfruttare l'onda del successo: preferisce prendersi un momento di pausa dalla politica, per fiatare un po' e dedicarsi alle sue altre attività.
Per il ballottaggio del prossimo weekend, Zucchetti non prende posizione. Il candidato più vicino alle sue posizioni è senza dubbio Franco Cavalli, ma "non voglio strumentalizzare i voti che ho ricevuto, preferisco che chi mi ha dato la preferenza al primo turno decida con la propria testa".
La campagna elettorale gli è servita soprattutto per portare alla ribalta temi che solitamente vengono taciuti dagli altri partiti, forse per scarso "appeal" tra l'elettorato. "Il fatto di essere in lista in Ticino e a Zurigo mi ha permesso di parlare meglio dei miei temi" afferma Zucchetti. Uno dei suoi temi privilegiati è il reinserimento nel mondo del lavoro degli invalidi psichici. Nella situazione attuale chi desidera ricominciare a lavorare si trova confrontato a una marea di ostacoli burocratici che in genere lo spingono a desistere.
"Già il fatto di avere parlato di invalidi psichici in termini positivi durante la campagna elettorale è stato un bel cambiamento" sostiene Zucchetti. "Molta gente mi aveva detto di non parlarne, perché mi avrebbe fatto perdere dei voti."
"Una misura necessaria sarebbe quella di fare delle modifiche alla legge sulle assicurazioni, in modo da creare delle assicurazioni individuali. Così facendo sarebbe molto più semplice per le ditte assumere una persona invalida. Per come è adesso, ci sono troppi elementi che giocano contro il reinserimento nel mondo del lavoro degli invalidi."
In effetti gli invalidi psichici non rappresentano un tema forte delle campagne elettorali.
"Non è un tema che mi sono inventato per la campagna elettorale. Non ho molte aspettative che venga ripreso da qualcun altro, ma almeno se ne è parlato. Se poi magari fra un po' di tempo qualche deputato deciderà di portare avanti il tema, anche come una sua idea dimenticandosi che l'avevo tirato fuori io, ne sarò solo contento. L'importante è che se ne parli."
Lei ha fatto parte dei Verdi fino all'anno scorso. Come mai ne è uscito? Non trovava abbastanza spazio?
"Se si fa parte di un grande partito è difficile parlare dei propri temi. Se sei nell'UDC devi parlare di stranieri, se sei Verde devi parlare di temi ambientali, e così via. Si deve parlare di quei pochi temi che interessano gli elettori. È lo stesso motivo per cui Mattei ha fondato Montagna Viva: è stato per molti anni nel PPD, ma lì non riusciva a far emergere i suoi temi."
Quest'anno i cosiddetti partitini hanno ottenuto dei risultati lusinghieri, superiori a quelli che eravamo abituati a vedere in passato. Come si può spiegare questo successo?
"Io mi sono presentato anche in seguito al successo di Montagna Viva alle Cantonali. Il mio obiettivo era il 2% dei voti, perché se superi quella percentuale ti viene restituita la cauzione. E i 2'000 franchi di deposito che ho ricevuto indietro, li ho versati tramite un'associazione a una ragazza del Ruanda, per terminare i suoi studi. Il mio obiettivo era che il voto per me fosse un voto utile. E, con questi risultati, si può dire che chi ha votato per me ha fatto una buona azione."
