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LUGANOMuore il marito ed è costretta a lasciare la Svizzera

12.09.11 - 19:34
Nessun decreto d'espulsione, invece, per i tre figli. L'appello di "Amici della vita"
Foto Ti-Press
Muore il marito ed è costretta a lasciare la Svizzera
Nessun decreto d'espulsione, invece, per i tre figli. L'appello di "Amici della vita"

LUGANO - "Mayrame era la moglie di mio fratello Jörg. Era perché lui purtroppo è morto. 0ra Mayrame ha ricevuto un decreto d'espulsione con la motivazione che avendo ricevuto a suo tempo il permesso di dimora per via del marito svizzero, ora che questi è morto, non vi è più ragione di rinnovare questo permesso.
I suoi tre figli di 7, 5 e 2 anni, invece possono restare perché sono cittadini svizzeri. Ma di loro nel decreto d'espulsione non si parla nemmeno".

Klaus Stocker, presidente della Fondazione "Amici della Vita" inizia così il racconto della storia di Mayrame Sy, sposatasi con Jörg Stocker nel 2003 in Senegal. Fino al 2010 la famiglia é vissuta in Africa. Nel 2010 il marito é rientrato in Ticino. Risolti i problemi burocratici, in ottobre 2010 é stato raggiunto dalla famiglia.  
Nel marzo 2011, Jörg è deceduto. La Sezione della Popolazione ha ora deciso di revocare il permesso di soggiorno alla madre perché il motivo (ricongiungimento famigliare) non esiste più. La signora é in grado di mantenersi. Nonostante la situazione e il breve tempo è riuscita ad integrarsi.

Conseguentemente i tre figli svizzeri e piccoli, dopo la morte del padre, si trovano a dover scegliere tra lasciare la Svizzera o lasciare anche la madre.
La legge lo consente e la Sezione della Popolazione ha confermato che é una decisione dura ma a suo modo di vedere giusta.
 
"Non riesco a immaginare che la Svizzera possa prendere una decisione simile - dichiara Klaus Stocker - Con questa misura l’intera famiglia viene penalizzata due volte: una volta per la perdita del marito, rispettivamente del papà e una volta per il decreto d’espulsione." Ecco perchè Stocker sta inviando una lettera agli amici e conoscenti al fine di raccogliere firme e adesioni alla lettera inviata al Consiglio di Stato al quale ha chiesto "di fare tutto il possibile per trovare una soluzione positiva in tempi rapidissimi".

Per esprimere la collaborazione Stocker ha messo a disposizione anche sil profilo facebook "Fondazione Amici della Vita", cliccando su "mi piace" o anche lasciando un commento. Su facebook saranno pubblicati gli sviluppi di questa vicenda. La pagina internet verrà aggiornata a giorni. Per un contatto diretto c'è anche la possibilità su skype: amicidellavita (bluedelta1).

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