Cerca e trova immobili
CONFINE

Corsi da frontaliere contro la crisi

Ti-Press (archivio)
Corsi da frontaliere contro la crisi
COMO - Insegnano a muoversi nel mercato del lavoro ticinese. Spiegano quali sono i diritti, i doveri e le opportunità legate a un impiego in Svizzera. Sono insomma "istruzione per l'uso" che possono venire utili a chi ha ...

COMO - Insegnano a muoversi nel mercato del lavoro ticinese. Spiegano quali sono i diritti, i doveri e le opportunità legate a un impiego in Svizzera. Sono insomma "istruzione per l'uso" che possono venire utili a chi ha intenzione di muoversi in un mercato del lavoro che non è il suo.

È quanto sta accadendo a Como, dove, in tempi di crisi, c'è chi studia da frontaliere. A riportarlo è la Provincia di Como che spiega come da ieri mattina siano partiti i seminari organizzati a Como dalla Fondazione Ecap  dalla Fondazione Castellini nell'ambito del progetto Coop-Sussi.

L'obiettivo è quello di formare figure professionali che andranno a inserirsi in settori quali quello del commercio, quello turistico alberghiero e della ristorazione.

D'altra parte, come spiega Furio Bednarz, presidente della Fondazione Ecap: "Nonostante il momento difficile il mercato ticinese è aperto. I salari dei settori cui dedichiamo i nostri seminari sono stabili da anni. Stiamo parlando di 3mila-3500 franchi lordi al mese a fronte di una produttività elevata e di orari di lavoro lunghi, 40-42 ore settimanali. Per chi vive in Svizzera un simile stipendio non è sufficiente, mentre chi viene dall'Italia e non deve pagare la cassa malati raggiunge al netto un salario superiore ai 2500 franchi".

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE