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CALCIOPonte: "C'era qualcuno che non mi voleva al Bellinzona"

15.08.12 - 16:54
Ma il presidente Giulini ha precisato: "Non c'era l'alchimia giusta. Ma i problemi di spogliatoio non c'entrano, non ci sono mai stati. Murat Yakin? Sarebbe bello ma è di un livello troppo alto per noi"
Foto Ti-Press
Ponte: "C'era qualcuno che non mi voleva al Bellinzona"
Ma il presidente Giulini ha precisato: "Non c'era l'alchimia giusta. Ma i problemi di spogliatoio non c'entrano, non ci sono mai stati. Murat Yakin? Sarebbe bello ma è di un livello troppo alto per noi"
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BELLINZONA - È durata un paio di mesi, nulla più, l’avventura di Raimondo Ponte sulla panchina del Bellinzona. Il tecnico argoviese è infatti stato sollevato dal suo incarico. Ma per quale motivo? Bastano cinque partite non convincenti per giudicare l’operato di un tecnico? "I risultati hanno sicuramente influito sulla mia scelta – ha ammesso Gabriele Giulini, presidente dei granata – ma non sono stati l’unico fattore negativo della vicenda".

A far cadere teste (oltre a Ponte è stato sollevato dall’incarico anche il preparatore atletico Mike Ritter) è allora stato il pessimo rapporto che il mister aveva con parte dello spogliatoio? "Ma no e poi non è vero che, come ho letto da qualche parte, il gruppo è spaccato o che gli ex giocatori del Chiasso non si sono integrati. Semplicemente, a parer mio, tra le varie componenti della società non si è creata quell’alchimia necessaria a far funzionare tutto per il meglio. E così si è scelto di cambiare".

E di affidare la squadra al vice Tavares… "Antonio è il nostro punto di riferimento. Lui, insieme con Andrea Liguori e Gianluca Riommi, ci daranno una mano in questo momento. Poi, è chiaro, non potremo rimanere sempre così: presto ci metteremo in cerca di un nuovo allenatore". Il Bellinzona potrebbe tentare l’accoppiata Yakin. Murat insieme con Hakan… "Sarebbe bello, davvero, ma non penso che Murat, il quale comunque ora lavora per un’altra società, possa essere interessato alla nostra realtà. È un po’ troppo in alto per noi".

L'altro protagonista della vicenda, Raimondo Ponte, s'è detto sorpreso dalla decisione della società: "Davvero non so nulla - ha ammesso il tecnico - non conosco i motivi alla base dell'esonero". Forse il tribolato rapporto coi giocatori... "Nello spogliatoio non c'era alcun problema. Se sono stato esonerato è stato perché qualcuno non mi voleva più lì. E questi non era il presidente".

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