Constantin continua a tenere in scacco Platini

Il Tribunale cantonale vodese ha rigettato la richiesta di revoca delle misure provvisorie da parte dell'UEFA. "Constantin nuoce all'immagine della Svizzera", ha dichiarato il presidente dell'ASF
NYON – L’UEFA si è vista rifiutare dal tribunale cantonale vodese la richiesta di revoca delle misure provvisorie ottenute dai vallesani concernente la reintegrazione del club in Europa League.
Secondo la corte civile vodese, citata in un comunicato del Sion, “L’UEFA non ha presentato nulla che giustifichi la revoca di queste misure”.
Il Tribunale cantonale vodese e le parti in conflitto si dovranno incontrare martedì 27 settembre per un’udienza.
Per il presidente dell’associazione svizzera di calcio (ASF), Peter Gilliéron, la battaglia di Constantin contro gli organismi maggiori del calcio nuoce all’immagine della Svizzera.
Il presidente dell’ASF, che è anche membro del comitato esecutivo dell’UEFA, ha confermato attraverso il sito dell’associazione che il caso costituisce uno dei temi affrontati nel congresso UEFA che si è svolto a Cipro. “Fare appello ai tribunali civili e ignorare i verdetti dei tribunali sportivi, contrariamente alle dichiarazioni esplicite fatte e firmate, provoca stupore”, ha spiegato Gilliéron.
“Si tratta, purtroppo, di fatti che nuocciono alla nostra immagine. Posso capire le voci stupefatte per queste cose che giungono dalla Svizzera”. Ha dichiarato il presidente.
“Il problema è da ricercare nell’FC Sion e Constantin che non rispettano le regole dell’associazioni di cui fanno parte. L’UEFA ha adottato le giuste misure, è inaccettabile che si faccia ricorso ai tribunali civili ignorando i regolamenti. Accettiamo il verdetto ma non lo approviamo. FIFA, UEFA e il Comitato Olimpico risiedono in Svizzera, sono in pericolo se i loro regolamenti vengono messi in discussione facendo appello ai Tribunali civili”, Ha concluso Gilliéron.
(ats)



