Pronta la casa che si comanda con il pensiero e lo smartphone

ROMA - Manca solo un finanziatore che ci creda e la casa in cui tutto si comanda con il pensiero, o al massimo con un tocco della mano sullo smartphone, potrebbe essere subito a disposizione di tutti. Ne sono convinti i ricercatori dell'università Sapienza di Roma e dell'Irccs Fondazione Santa Lucia, che ne hanno presentato oggi alla stampa il prototipo.
La casa, pensata per utenti disabili o con problemi motori, è attrezzata con sensori e dispositivi che permettono di eseguire azioni complesse selezionando un'icona con un tocco o addirittura con un impulso cerebrale, indossando una cuffia con degli elettrodi simile a quelle usate per gli elettroencefalogrammi: "La tecnologia utilizzata è già tutta in commercio, noi abbiamo sviluppato il software che la coordina - spiega Roberto Baldoni, che coordina il progetto, finanziato anche grazie all'Unione Europea - a parte l'interfaccia computer-cervello, che deve essere ancora perfezionato, il resto potrebbe entrare sul mercato anche subito, basterebbe trovare un investitore".
Una volta effettuata una taratura, in cui si insegna al computer a riconoscere le onde cerebrali specifiche per ogni comando e che richiede al massimo 15 minuti, è sufficiente pensare all'ordine per vederlo eseguito. Fra gli scenari immaginati dai ricercatori c'è anche il comando "cena": il computer propone all'utente una serie di menu, e verifica in base alla scelta se ci sono in frigo tutti gli ingredienti. Nel caso ce ne sia qualcuno mancante manda automaticamente un sms alla badante per avvertirla".
Un progetto "figlio" di questo, chiamato Brindisys, vedrà nel 2013 una sperimentazione di un sistema leggermente modificato per i malati di Sla: "Stiamo lavorando per aggiungere al sistema la possibilità di mandare mail e sms, e di renderlo portatile - spiega Massimo Mecella del Dipartimento di Informatica e Sistemistica dell'Università di Roma Sapienza che si occupa del progetto - in modo da farlo usare oltre che per comandare la casa anche come comunicatore".
I costi iniziali, ancora alti, sono destinati ad abbassarsi con un'eventuale applicazione su larga scala: "Le famiglie dei disabili sono costrette a sopportare costi molto alti sul piano umano - ha spiegato Carlo Caltagirone, direttore scientifico del Santa Lucia - per questo è necessario studiare il modo di dare ai pazienti le maggiori abilità possibili. I costi iniziali sono elevati ma si tradurranno in risparmi successivi".
Accanto alle applicazioni per i disabili il sistema potrebbe essere utilizzato per dare un aiuto in casa agli anziani, o anche per persone che non hanno particolari esigenze: "Noi abbiamo iniziato a studiare il problema, insieme ad altri partner europei, per le persone con difficoltà motorie, come i disabili o gli anziani - spiega Baldoni - ma ci sono applicazioni anche per gli altri, ad esempio nell'entertainment, con una televisione che "segue" l'utente in tutta la casa, o per il risparmio energetico degli edifici, un'applicazione che stiamo studiando insieme ad un istituto di Taiwan.
ats




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