No ai finanziamenti esteri per le moschee, adottata la mozione Quadri

Il Consiglio degli Stati deve ancora esprimersi
BERNA - Il finanziamento di moschee e centri islamici svizzeri con fondi provenienti dall'estero va vietato e gli imam obbligati a tenere le prediche nella lingua locale. È quanto prevede una mozione del consigliere nazionale ticinese Lorenzo Quadri (Lega/UDC)) adottata oggi dal Consiglio nazionale per 94 voti a 89 e 5 astenuti, nonostante il parere contrario del Consiglio federale.
Il deputato ticinese ha rilevato come, secondo indagini giornalistiche, il governo turco finanzierebbe 35 moschee e centri islamici nella Confederazione, con l'obiettivo, concreto o presunto, «di promuovere la diffusione in Svizzera dell'islam radicale».
Stando al testo delle mozione la vicina Austria, confrontata col medesimo problema, ha decretato un divieto di finanziamenti esteri per luoghi di culto islamici e l'obbligo per gli imam di predicare nella lingua nazionale.
Su quest'ultimo punto, il deputato ticinese ha fatto notare che è importate che le prediche «siano pronunciate nella lingua locale, questo sia per una questione di trasparenza - perché tutti devono poter capire cosa si sta dicendo - sia perché i predicatori devono essere tenuti ad integrarsi e quindi a conoscere la lingua del posto dove vivono».
Riferendosi alla richiesta di Quadri di imitare quanto fatto dal vicino austriaco, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha fatto notare che in questo Paese è stato possibile imporre una certa trasparenza sui finanziamenti per la comunità islamica poiché quest'ultima è stata riconosciuta ufficialmente. Ciò presuppone una serie di diritti ma anche di doveri.
Ecco perché, secondo Sommaruga, la mozione va respinta. Finché i Cantoni - poiché questa competenza del riconoscimento delle comunità religiose spetta loro - non si muoveranno, non sarà possibile agire nel senso voluto da Quadri.
In generale, ha detto la ministra di giustizia e polizia, non è possibile considerare sospetta l'intera comunità islamica, imam compresi. Anzi, con questa mozione non faremmo altro che fare il gioco degli estremisti che intendono dividere la nostra società, ha sostenuto.
Il Consiglio degli Stati deve ancora esprimersi.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!