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CANTONE9 febbraio, ecco perché il Ticino ha votato così

03.11.14 - 11:50
Uno studio dell'Università di Losanna ha analizzato il risultato ticinese dell'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa"
Foto Ti-Press Sara Solcà
9 febbraio, ecco perché il Ticino ha votato così
Uno studio dell'Università di Losanna ha analizzato il risultato ticinese dell'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa"

BELLINZONA - Uno studio per capire le ragioni che hanno spinto i ticinesi a votare contro l'iniziativa federale "Contro l'immigrazione di massa" del 9 febbraio scorso. Lo ha presentato oggi a Bellinzona l’Osservatorio della vita politica regionale (Ovpr) dell’Università di Losanna. In Ticino l'iniziativa, lo ricordiamo, ha avuto un successo indiscutibile. Lo studio si è avvalso di un’inchiesta d’opinione rappresentativa realizzata presso 1.400 cittadini ticinesi nei giorni successivi allo scrutinio.

Le posizioni - I sostenitori dell’iniziativa hanno manifestato la volontà di limitare l’afflusso di stranieri e di asilanti, partendo dalla convinzione che ci siano - in Ticino ma anche in tutta la Svizzera - troppi immigrati. Hanno pesato pure i timori legati alla presenza di frontalieri e al dumping salariale, alla disoccupazione dei residenti e ai problemi viari. Non ultimo, il voto è stato anche un messaggio inviato alle autorità federali. Gli oppositori, invece, sostenevano che l’iniziativa non fosse in grado di risolvere i problemi pur presenti, che fosse ‘troppo estrema’ o che la sua accettazione potesse avere conseguenze negative per la Svizzera nelle sue relazioni con l’Unione europea.

I risultati - Oppositori e sostenitori sono stati divisi dalla diversa percezione del ruolo dei frontalieri, degli stranieri e dei richiedenti l’asilo, ma non esiste, secondo gli autori dello studio, "un’ostilità di principio da parte della grande maggioranza dei cittadini ticinesi nei confronti di queste persone". I più convinti sostenitori di "Contro l'immigrazione di massa" si trovano tra chi dispone di un livello di formazione medio-basso, chi esercita un lavoro domestico non retribuito oppure chi è occupato come lavoratore dipendente (impiegato, operaio). "Hanno invece sostenuto meno l’iniziativa i giovani in formazione e le persone con diplomi universitari, mentre il sostegno si è espresso in misura simile fra gli uomini e le donne".

Gli orientamenti politici - L'elettorato socialista è stato il più avverso all'iniziativa (22,2% di Sì), mentre la proposta è stata plebiscitata dagli elettori della LEGA (98,3%) e dell’UDC (97,3%). La maggioranza degli elettori liberali-radicali (60,5%), popolari democratici (61,8%) e dei Verdi (63,6%) ha ugualmente sostenuto l'iniziativa.

Fiducia ai politici locali - Lo studio ha rivelato che fra i fautori dell’iniziativa è forte la tendenza ad attribuire fiducia ai politici ticinesi, assai meno invece al Consiglio federale. "Ciò suggerisce come il voto a favore dell’iniziativa non è stato solo un voto di defezione o protesta, ma anche una potenziale delega nei confronti di specifici attori, in particolare i rappresentanti politici ticinesi".

Il rapporto Berna-Ticino - Convinto sostegno all'iniziativa è giunto da coloro che ritengono il Ticino una periferia vulnerabile, poco considerata parte della Confederazione e messa sotto pressione dalla vicinanza con la Lombardia. "Al contrario, gli oppositori percepiscono i rapporti con Berna e la Lombardia più all’insegna delle opportunità per il Ticino".

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