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Morsa in faccia da un cane, il proprietario dell'animale fornisce dati falsi

La dipendente di un locale di Lugano sporge denuncia: «Peccato, sarebbe bastata una telefonata per chiedermi come stessi»
tipress
Morsa in faccia da un cane, il proprietario dell'animale fornisce dati falsi
La dipendente di un locale di Lugano sporge denuncia: «Peccato, sarebbe bastata una telefonata per chiedermi come stessi»
LUGANO - Finire all'ospedale dopo essere stata morsa da un cane e scoprire, in seguito, che il proprietario dell'animale ti ha fornito dei dati fasulli. È successo alcuni giorni fa a G., responsabile di sala del Convivio di Lugano. «Son...

LUGANO - Finire all'ospedale dopo essere stata morsa da un cane e scoprire, in seguito, che il proprietario dell'animale ti ha fornito dei dati fasulli. È successo alcuni giorni fa a G., responsabile di sala del Convivio di Lugano.

«Sono un'amante degli animali - ci racconta -. Quindi quando ho visto questa tavolata con un cane al seguito mi sono avvicinata per una carezza», spiega la donna. Fin qui nulla di strano. Il cane scodinzola e non si mostra affatto aggressivo. Poi accade l'imprevisto. «Sono nuovamente andata incontro alla tavolata per portare un piatto. A quel punto il cane mi è saltato in faccia mordendomi il labbro». G. è spaventata, perde sangue dal viso e la sua unica preoccupazione a quel punto è recarsi in ospedale. «La proprietaria dell'animale (al tavolo c'erano tre persone, due uomini e una donna n.d.r.) mi lascia di sua spontanea volontà i propri dati. Un nome e un numero di telefono. Quindi vado all'Italiano per farmi vedere».

Fortunatamente il morso, nonostante il sangue perso, è meno grave di quanto sembrasse. «Non sono serviti nemmeno i punti, ma se ci fosse stato un bambino al mio posto?», spiega G. La donna lascia passare qualche giorno poi, visto che la proprietaria del cane non si fa viva per chiedere informazioni, prova a chiamarla. «Il numero che mi ha dato però non esiste. A questo punto decido di andare in polizia e sporgere denuncia». Qui la scoperta singolare. Quella donna ha fornito un'identità fasulla.

«Peccato - conclude G. -, perché sarebbe bastato un gesto, una telefonata per chiedere come stessi. Invece siamo a questo punto. Io purtroppo quelle persone non le avevo mai viste, ma le telecamere hanno ripreso i loro volti». E la giustizia, a questo punto, farà il suo corso.

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