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BELLINZONAIncubo sul Mar Rosso: 16enni ticinesi minacciate con il machete

05.04.16 - 16:32
Avrebbero «offeso i costumi locali». Il Ministero pubblico indaga. Nei guai un 40enne egiziano e una maestra di Bellinzona
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Incubo sul Mar Rosso: 16enni ticinesi minacciate con il machete
Avrebbero «offeso i costumi locali». Il Ministero pubblico indaga. Nei guai un 40enne egiziano e una maestra di Bellinzona

BELLINZONA - Prese a botte e minacciate con un machete, perché “colpevoli” di avere «offeso i costumi locali». È finita così, in un incubo, la vacanza di due 16enni di Bellinzona in Egitto l'estate scorsa. Un incubo su cui ora Procura e Cantone vogliono vedere chiaro. Sotto inchiesta il padre di una delle due ragazze: cittadino svizzero-egiziano residente nel Sopraceneri, davanti agli inquirenti ha ammesso di avere picchiato la figlia e l'amica «in preda a un attacco d'ira» mentre si trovavano in visita nel suo paese d'origine, Hurghada, sul Mar Rosso. La condotta in pubblico delle due ragazze, ha spiegato, lo aveva «messo in imbarazzo di fronte al paese».        

Ennesimo episodio - Gli accertamenti sono tuttora in corso. I fatti - già ammessi (parzialmente) dall'indagato - risalgono ad agosto: ma dopo il rientro dal viaggio, è emerso che la figlia dell'uomo sarebbe stata vittima di violenze anche in precedenza, in Ticino. Nel frattempo, la ragazza è stata tolta alla famiglia e trasferita in una struttura protetta. E nei guai è finita anche la madre della 16enne, indagata a sua volta anche se, come ha riferito agli inquirenti, non sarebbe stata presente al momento del pestaggio. A quanto si apprende la donna, ticinese e docente di scuola superiore presso un istituto del Cantone, è oggetto anche di accertamenti avviati dal Decs. 

Tabù infranto - La colpa delle 16enni? Aver infranto (più o meno) inconsapevolmente un tabù locale. Di nascosto dalla famiglia, le due amiche avrebbero infatti fatto visita ad alcuni coetanei - maschi - vicini di casa: scoperta la cosa, il 40enne svizzero-egiziano si sarebbe sentito «messo in imbarazzo davanti al paese» dalla condotta «indecente» della figlia e dell’amica. In preda alla rabbia, avrebbe picchiato violentemente entrambe le ragazze, minacciandole con un machete che teneva in casa.  

Violenze domestiche - Quattro testimoni avrebbero assistito alla scena: tra questi l'altra vittima del pestaggio. Proprio la coetanea ticinese, assistita dall'avvocato Daniele Iuliucci di Lugano, avrebbe raccontato l'accaduto al suo rientro in Ticino, facendo partire l'inchiesta coordinata dal procuratore Zaccaria Akbas. Dal canto suo la docente incriminata, assistita assieme al marito dall'avvocato Mario Branda di Bellinzona, nega ogni addebito. E non risulta sospesa (per ora) dagli incarichi scolastici.  

 

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