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LUGANO“Così la nostra sfida è diventata un reality”

18.12.15 - 08:01
Il singolare rapporto tra un terapista ticinese e il suo paziente, un ex atleta romando, oggi tetraplegico. Storia di un lungo percorso verso la ‘normalità"
“Così la nostra sfida è diventata un reality”
Il singolare rapporto tra un terapista ticinese e il suo paziente, un ex atleta romando, oggi tetraplegico. Storia di un lungo percorso verso la ‘normalità"

LUGANO/ LOSANNA - Il primo è ticinese, ha 25 anni, e sta per ottenere il master in attività fisica adattata a Losanna. Il secondo è romando, ha 30 anni, e da 10 è tetraplegico, in seguito a un grave incidente durante una gara di motocross. Singolare legame quello tra Andrea Lombardi e Benoît Thévenaz. Specialista e paziente, dopo quasi un anno di terapie, diventano amici. Non solo. Sono i protagonisti di un vero e proprio reality lanciato su Youtube. Una mini serie di video che racconta il percorso di riabilitazione dello sfortunato atleta. Con le sue gioie, ma anche con le sue sofferenze.

"Benoît è un grande esempio - dice Andrea -. Non molla mai". "Con queste immagini - gli fa eco l'atleta - voglio dare speranza a tutti quelli che si trovano in difficoltà. Con la forza di volontà si può fare tanto". 

Carriera spezzata - Benoît era una giovane promessa del motocross, ma ha dovuto abbandonare il sogno di diventare uno sportivo professionista. "Una caduta improvvisa ha cambiato la mia esistenza - ricorda -, l'ha stravolta. Tutto è diventato più complicato per me". Da allora lo sfortunato vodese ha coltivato due grandi sogni. "Quello di guidare nuovamente la mia moto da cross e quello di tornare a camminare”, sottolinea con orgoglio. 

Un sogno realizzato - A sei anni dal giorno dell'incidente, il primo desiderio è diventato realtà. "Sono infatti riuscito a guidare una moto adattata al mio andicap. Certo, non ho potuto gareggiare. Ma la sensazione è stata comunque fantastica”. A seguirlo in questo singolare percorso, da qualche tempo c'è anche Andrea. "Con Benoît - fa notare il ticinese -  faccio attività fisica e riabilitazione tre volte alla settimana per quattro ore”.  

Il robot - Insieme, i due stanno tentando di percorrere nuove vie. Ancora Andrea: “Benoît sta riuscendo a camminare in maniera più o meno autonoma grazie a un robot chiamato exosqueleton. È un ragazzo dotato di una grinta incredibile. Quando non segue le terapie, gestisce una pista di motocross a Bullet, un piccolo comune di montagna a circa 20 minuti da Yverdon. Non ha voluto abbandonare questo mondo”. 

L’idea - Di fronte a una simile determinazione, ad Andrea è venuta un’idea. “Con un mio grande amico d'infanzia, Alessio Aliprandi, abbiamo girato dei brevi episodi video. Con lo scopo di documentare la vita di Benoît. I nostri allenamenti, la sua famiglia, il suo lavoro. E ovviamente anche la sua passione per la moto. Continueremo a farlo anche nei prossimi mesi”. 

La vita continua - Benoît appare entusiasta di questo progetto. “L’incidente mi ha fatto perdere la mia indipendenza. La cosa che più mi pesa è non potere più fare competizioni. Però ho scoperto che la vita ti offre comunque tanto, anche se sei inchiodato a una sedia a rotelle. Con i miei video vorrei fare capire alla gente che la vita non finisce, nemmeno di fronte a un ostacolo che sembra insormontabile”.

Traguardi - Andrea va oltre: “Vogliamo fare conoscere la quotidianità di una persona in sedia a rotelle. Inoltre desideriamo mostrare che, grazie all'attività fisica e alla forza mentale, si possono ottenere grandissimi risultati, pur essendo in una condizione di mobilità ridotta. Tra me e Benoît è nata una vera amicizia, siamo stati anche a New York di recente. Il nostro sogno è quello di aprire insieme un centro di riabilitazione per persone andicappate”.

 

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