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Nomadi nell'area Monte Ceneri: furti e minacce. Situazione tesa

RIVERANomadi nell'area Monte Ceneri: furti e minacce. Situazione tesa

17.10.15 - 15:04
Il proprietario dell'area camper: "Deluso dalle autorità. Chiederò il risarcimento al Cantone"
ticinonline
Nomadi nell'area Monte Ceneri: furti e minacce. Situazione tesa
Il proprietario dell'area camper: "Deluso dalle autorità. Chiederò il risarcimento al Cantone"

RIVERA - Non solo l'effrazione, ma anche furti e una perdita economica consistente. È quanto hanno denunciato Luca Cattaneo, proprietario dell'area camper privata del Monte Ceneri invasa ieri dai nomadi, e il suo legale, in una conferenza stampa odierna. Il loro è un appello alle autorità: "Intervenite".

Per Cattaneo l'arrivo dei nomadi sloggiati ieri da Gudo in seguito alle tensioni degli scorsi giorni al camping Isola, per la sua attività significa, oltre che un danno d'immagine, soprattutto la perdita consistente di clientela: tra i 20 e i 40 camper.

Le immagini di videosorveglianza parlano chiaro (guarda il video): il gruppetto ha forzato l'accesso. Con l'acquisto di un solo biglietti per l'ingresso, alcuni uomini hanno tenuto ferma la sbarra per far accedere nell'area camper sette auto e sei roulottes con a bordo almeno 22 persone tra cui anche donne e bambini.

Viene ribadito pure come si tatti di un'area camper, non attrezzata per contenere delle roulottes.

Inutili i tentativi di dialogo. Cattaneo afferma infatti di essere stato insultato e minacciato. Anche di fronte alla stampa i nomadi non si mostrano molto inclini alla socievolezza.

Ieri, intanto, è stata sporta regolare denuncia al Ministero Pubblico ticinese per violazione di proprietà privata. Cattaneo teme però per la sua attività. I nomadi, a suo dire, avrebbero l'intenzione di sostare presso l'area camper "ad oltranza, almeno per tutto l'inverno".

Al momento la polizia non è ancora intervenuta, in attesa dell'ordine del procuratore pubblico Nicola Respini, che si sta occupando del caso.

Essendoci donne e bambini, l'intervento di sgombero sarebbe stato ritenuto per il momento sproporzionato. Un atteggiamento, quello delle autorità, che delude molto il proprietario dell'area: "Mi sento preso in giro", ha ammesso. "Non ci resta che subire e attendere l'evolversi degli eventi", ha aggiunto con amarezza. Una scelta, questa, che ha un costo. Oltre alla perdita subita per la mancata attività - "meglio tenere chiuso che aperto in questo modo", ha spiegato Cattaneo -, vi sono i costi dei tre agenti di sicurezza privata assunti per monitorare la situazione.

Per domani era stato previsto, proprio in cima al Ceneri, un importante evento privato al quale avrebbero dovuto partecipare circa 200 persone, ma che è stato annullato.

L'aria che si respira è tesa. I camperisti che già erano sul posto stanno levando le tende e vi sarebbero stati persino dei furti presso l'adiacente snack bar. Cattaneo afferma quindi di non poter far altro che chiudere: "chiederò il risarcimento danni al Cantone", ha concluso.

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