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MINUSIOSorpresa in carrozzeria: una bara da colorare di rosa

28.02.17 - 08:31
Emiliano Delmenico, esperto di onoranze funebri: «Segni dei tempi che cambiano». E intanto spuntano anche la versione in vimini e il funerale in streaming
Sorpresa in carrozzeria: una bara da colorare di rosa
Emiliano Delmenico, esperto di onoranze funebri: «Segni dei tempi che cambiano». E intanto spuntano anche la versione in vimini e il funerale in streaming

MINUSIO – Una bara in carrozzeria? L’abbinamento è già di per sé particolare. Se poi la bara è da verniciare di rosa, il caso diventa ancora più curioso. È accaduto, nelle scorse settimane, alla carrozzeria Remorino di Minusio. Con grande sorpresa degli operai dell’officina. «È stata una ditta funeraria a contattarci – spiega Davide Manfrina, uno dei responsabili – per esaudire la particolare esigenza di una cliente». «La morte è sempre più personalizzata – ammette Emiliano Delmenico, presidente della Società ticinese di onoranze funebri – una bara rosa ci dà un ulteriore segnale dei tempi che cambiano».

Cerimonia laica – Circa 3'000 decessi all’anno. È la media, elevata, a cui viaggia la Svizzera italiana. «L’80% dei defunti si fa cremare – dice Delmenico – mentre la cerimonia religiosa è sempre meno richiesta. A stima, su dieci funerali, quattro sono celebrati in maniera laica. Spesso solo al crematorio».

Cassa a tema – Proprio al distacco dalle tradizioni, sono legati i nuovi costumi. «Non si può dire che ci sia un boom di bare colorate nella Svizzera italiana – dice Delmenico – anche se oggi effettivamente capita di trovare qualcuno che vuole tematizzare la propria bara. Ad esempio con decorazioni floreali adesive. Altri chiedono una laccatura speciale».

Ecologia – Una cosa è certa. Sempre più spesso la persona che sta per morire pensa, con largo anticipo, a come vorrebbe la sua cerimonia funebre. E lo comunica, in seguito, ai famigliari. Nei dettagli. «C’è parecchio interesse, ad esempio, per le bare in vimini. A basso impatto ecologico. Il rispetto dell’ambiente, da quindici anni a questa parte, ha sempre più importanza». Anche i parenti fanno la loro parte. E osano di più rispetto al passato. «Una sciarpa, un cappello, una fotografia. Si cerca di ricordare la vita del defunto, in qualche modo, esponendo oggetti legati al suo lavoro, ai suoi hobby».

Reportage con video e foto – Poi c’è la tecnologia. Con infinite variabili. Alcune apparentemente grottesche. «Negli Stati Uniti – sottolinea Delmenico – si producono video e dirette streaming delle cerimonie. Il fenomeno è dovuto anche alle grandi distanze che caratterizzano un territorio tanto vasto. Personalmente finora ho ricevuto una sola richiesta di diretta streaming. La cosa però non è stata concretizzata. Per quanto riguarda questo tipo di tecnologie, infatti, in Ticino non siamo ancora pronti. C’è stato, invece, un nostro funerale in cui era presente un fotografo. Su esplicita richiesta dei parenti del defunto ha immortalato gli attimi salienti del rito».

Internet al cimitero – Basta così? No. Perché, intanto, nei cimiteri, arriva pure il QR Code sulle lapidi. «Basta avvicinarsi con il cellulare e si apre una pagina internet che ripercorre la vita del defunto. In Paesi come l’Olanda e il Belgio si sta spingendo parecchio questa idea. Difficile dire se arriverà anche da noi. Nonostante le influenze del mondo anglosassone, il ticinese continua ad avere una concezione latina della morte».

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