«Già è una decisione triste, potevano farcela sapere diversamente»
C’è amarezza tra i ragazzi con andicap della biglietteria ferroviaria che le FFS hanno scelto di sopprimere. La portavoce FTIA: «Modalità di comunicazione inaccettabili»
GIUBIASCO - Nove persone, di cui cinque in formazione su mandato dell’Assicurazione Invalidità, perderanno il lavoro entro la fine del 2017. Lo hanno deciso i vertici delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS), con la scelta di chiudere la biglietteria di Giubiasco, da 15 anni gestita anche da personale con andicap grazie alla collaborazione con la Federazione Ticinese Integrazione Andicap (FTIA). «Siamo delusi e sorpresi – ammette Sara Martinetti, portavoce della FTIA –. Anche per la modalità di comunicazione adottata dalle FFS. Ce l’hanno detto in riunione e mezz’ora dopo hanno mandato il comunicato ai media, senza preoccuparsi di farlo sapere al personale che lavora allo sportello di Giubiasco ormai da anni».
Un fulmine a ciel sereno - E il clima non è dei migliori alla biglietteria di Giubiasco. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Anche perché, cifre alla mano, le vendite dei biglietti andavano bene. Ma le FFS non sono intenzionate a fare dietrofront. Lo sportello sarà chiuso e si punterà su biglietteria online e macchinette elettroniche.
La voce dei lavoratori - Sirtan, 41 anni, residente nelle Tre Valli, un tempo attivo nel ramo alberghiero, alla biglietteria di Giubiasco sta facendo una riqualifica. «Sono all’ultimo anno di apprendistato – dice – io riuscirò a finire la formazione. Ma gli altri? È davvero una rosa perdita. Per tutti». Accanto a lui c’è Daniele, 22 anni, anche lui è apprendista ed è altrettanto sconsolato. «Mi spiace. Giubiasco si ritroverà senza un servizio per la popolazione. Noi stiamo attenti ai bisogni del cliente. Molti vengono da noi proprio per questo, soprattuto gli anziani». Maruska, 32 anni, vede il futuro come un’incognita. «Chissà se la FTIA riuscirà a trovare altre soluzioni per garantirci il posto di lavoro. Speriamo…»
Formazione e integrazione - Nicola Leoni è il responsabile della biglietteria di Giubiasco. «È un peccato. Questo sportello ci permetteva di assicurare un percorso di integrazione a tante persone con disabilità. Dal 2001 abbiamo formato circa 40 persone, con andicap di tipo fisico, sensoriale o psichico. Il personale in formazione non è stipendiato dalle FFS, questo va detto. Ci sono poi tre persone che si occupano della formazione e una che gestisce il prodotto Swisstrotter, tutte sono pagate dalla FTIA».
Ferrovie senza spese - Insomma, alle FFS il personale della biglietteria non costa assolutamente nulla. «Anche se – puntualizza Martinetti – sui biglietti venduti, tratteniamo una piccola percentuale che si aggira attorno all’8-10%. È l’unica spesa che le FFS hanno, considerando che paghiamo loro sia l’affitto, sia il noleggio dell’attrezzatura informatica». Poi Martinetti torna sui modi con cui è stata comunicata la decisione. «I nostri ragazzi l’hanno saputo dalla newsletter interna o dai portali online. È triste».
Le scuse delle FFS - E proprio su questo punto interviene Donatella Del Vecchio, portavoce delle FFS. «È vero – ammette – è un aspetto che avremmo potuto curare un po’ meglio. Capiamo che questa tempistica possa essere apparsa piuttosto breve. Ci dispiace molto».



