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CANTONE/SVIZZERAFrontalieri, c'è l'accordo tra Berna e Roma. Tasso d'imposizione fino al 70%

22.12.15 - 13:41
Il testo in questione fa parte della "road map" tra l'Italia e la Svizzera volta a regolare tutta una serie di questioni fiscali tra i due Paesi
Ti-Press
Frontalieri, c'è l'accordo tra Berna e Roma. Tasso d'imposizione fino al 70%
Il testo in questione fa parte della "road map" tra l'Italia e la Svizzera volta a regolare tutta una serie di questioni fiscali tra i due Paesi

BELLINZONA/BERNA - Dopo anni di negoziati e polemiche, l'accordo tra la Svizzera e l'Italia sulla tassazione dei frontalieri, che sostituirà quello del 1974, ha compiuto un importante passo avanti. I due Paesi hanno infatti parafato oggi l'intesa, ha riferito il segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali Jacques de Watteville. Roma subordina però i prossimi passi - firma e processo di ratifica - a un'applicazione "euro-compatibile" dell'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa".

Come hanno indicato nel primo pomeriggio due comunicati della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI) e del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) italiano, il testo concretizza uno dei contenuti principali della roadmap in materia di questioni finanziarie e fiscali firmata da Roma e Berna lo scorso 23 febbraio.

Il principale progresso del testo parafato riguarda le modalità di tassazione, ma stando a de Watteville anche altri aspetti come una definizione restrittiva dello statuto di frontaliere avranno ricadute positive per i Cantoni interessati, in primis il Ticino.

Ridotto ai minimi termini, il desiderio di Bellinzona, Coira e Sion può essere riassunto in un numero di frontalieri più contenuto e in maggiori entrate fiscali. L'intesa parafata oggi sembra soddisfare i due aspetti.

"Attualmente lo statuto di frontaliere è vantaggioso", ha esordito de Watteville in una conferenza stampa a Berna. Questi lavoratori pagano imposte solo in Svizzera, dove le aliquote sono inferiori a quelle italiane. Dopo l'entrata in vigore dell'intesa parteciperanno invece direttamente al gettito fiscale di Roma e complessivamente pagheranno imposte come chi vive e lavora in Italia, ha detto il segretario di Stato.

Oggi Ticino, Grigioni e Vallese prelevano le imposte alla fonte, ne conservano il 68,8% e versano il rimanente 31,2% all'Italia. Secondo i termini dell'intesa invece i tre Cantoni raccoglieranno ciascuno il 70% (al massimo, dice il testo) dell'imposta dovuta secondo i loro parametri - il Ticino chiedeva l'80%. L'Italia dal canto suo applicherà le imposte secondo il proprio tariffario e poi, per evitare la doppia imposizione, sottrarrà quanto il frontaliere ha già pagato in Svizzera.

La nuova prassi dovrebbe ridurre l'attrattiva dello statuto di frontaliere, come auspicato in particolare dal Ticino. A parità di condizioni economiche dalle due parti della frontiera - di gran lunga il principale fattore determinante per il mercato del lavoro - il numero di frontalieri dovrebbe diminuire.

Per applicare efficacemente l'imposizione, l'intesa prevede lo scambio di informazioni elettronico del reddito dei frontalieri tra autorità fiscali dei due Paesi.

"Per evitare abusi", il testo definisce in modo rigoroso il lavoratore che può fregiarsi dello statuto di frontaliere: si tratta di persone che vivono nei comuni i cui territori ricadono, per intero o parzialmente, in una fascia di 20 chilometri dal confine e che, in via di principio, ritornano quotidianamente nel proprio Stato di residenza. Su questo punto l'intesa per la Svizzera è migliore di quanto enunciato nella roadmap.

L'accordo si fonda sul principio di reciprocità (si applica dunque allo stesso modo per il ticinese che quotidianamente si reca al lavoro a Milano) e sarà sottoposto a riesame ogni cinque anni, ha aggiunto de Watteville.

L'Italia pone però una condizione, di cui la Svizzera prende atto: in una dichiarazione unilaterale Roma si riserva di non proseguire nel processo di firma e ratifica qualora Berna ostacolasse la libera circolazione delle persone. I prossimi passi "sono subordinati all'assenza di ogni forma di discriminazione e alla individuazione di una soluzione 'euro-compatibile' nell'adeguare la legislazione svizzera al risultato del voto popolare sull'iniziativa del 9 febbraio 2014", si legge nel comunicato del MEF.

In una seconda dichiarazione l'Italia riafferma la sua volontà di "potenziare i collegamenti e le infrastrutture di trasporto che servono le zone di confine, per ridurre le congestioni nel traffico locale e per migliorare le condizioni complessive dei frontalieri e delle comunità locali". Bellinzona ha ripetutamente manifestato malumore per le reticenze italiane nella realizzazione di infrastrutture.

De Watteville, parlando di "contesto difficile" e di "due anni di sforzi", non ha nascosto le difficoltà nei negoziati. Propriamente c'era già voluto un biennio per arrivare alla roadmap. Sui frontalieri le trattative sono iniziate in marzo.

La parafa era attesa da tempo. Le misure adottate dal Canton Ticino nei confronti di residenti (permessi B) e frontalieri - estratto obbligatorio del casellario giudiziale e dei carichi pendenti - non hanno giovato alle trattative.

Ora, dopo la firma da parte dei negoziatori dei due governi, si apre il processo di ratifica con, alla fine, l'adozione del testo da parte del parlamento (e del popolo in caso di referendum). L'impatto dell'intesa non è dunque "immediato", ha detto de Watteville, che mette in conto altri due anni.

L'"importante" tappa odierna "rafforza la fiducia reciproca e le relazioni economiche tra i due Paesi", ha comunque sottolineato.

L'intesa parafata oggi riguarda anche Campione d'Italia, "un rompicapo da 160 anni", secondo de Watteville. Le questioni fiscali e no in sospeso saranno affrontate da un gruppo di lavoro misto, che dovrebbe giungere a prime soluzioni a breve termine. Più lontana invece un'intesa che comprenda tutti gli aspetti.

Oltre al nuovo modellod'imposizione deifrontalieri, dopo la firma dellaroadmap Roma e Berna hannogià negoziato altri aspetti fiscali: ad esempio il protocollo che modifica la Convenzione per evitare le doppie imposizioni volto ad introdurre lo scambio di informazioni fiscali su richiesta tra i due Paesi,nell'attesa che si passi allo scambio automatico. 

Durante la sessione invernale, il Consiglio nazionale ha approvato questa intesa. Ora spetterà alla Camera dei Cantoni pronunciarsi in merito.

 

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COMMENTI
 

patrick28 8 anni fa su tio
Bravi. Firmare subito. Finalmente abbiamo raggiunto l'accordo. Viva le buone relazione italo-svizzere !

kil47 8 anni fa su tio
tasse? contratti da fame al 50% pagando il resto cash.......ecco il ticino. tasse ahahahaha

GI 8 anni fa su tio
Manca sempre qualcosa....e questo dovrebbe essere tra i nostri più importanti partner...ma forse ciò funziona poiché non abbiamo a che fare con il governo....che oggi c'è e domani non c'è più....

Tato50 8 anni fa su tio
C'è l'accordo tra Berna e Roma; ma: L'Italia, tuttavia, si attende da parte elvetica una soluzione "euro-compatibile" in merito all'applicazione dell'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa e altro e altro.......... La firma avverrà quando l'Italia organizzerà le prossime Olimpiadi, presso il Palazzetto dello Sport "Rebibbia" dove parte del Comitato di Organizzazione sarà colà domiciliato;-)

patrick28 8 anni fa su tio
Risposta a Tato50
invece tu forse sarai alla Stampa o alle pretoriali !

Thor61 8 anni fa su tio
Risposta a Tato50
A quanto pare sembra che nessuno si accorga del RICATTO esercitato nell'accordo. E come sempre il nostro CF fà una "Bellissima" figura di .................EMME. Saluti ;o) E Buone Feste ;o))

Tato50 8 anni fa su tio
Risposta a Thor61
Certo che se si legge solo il titolo e non l'articolo, la trota abbocca all'amo ;-)) Ho visto al TG che a Berna sono felici; forse non hanno capito nemmeno loro ;-)) Ciao Thor, se non ci sentiamo più Buone Feste anche a te;o))

patrick28 8 anni fa su tio
Risposta a patrick28
scherzo dai ..

Tato50 8 anni fa su tio
Risposta a patrick28
Caro Patrick, oggi siamo tutti buoni ;-)) Le carceri pretoriali sono state chiuse nel 2006 e nel 2013 solo un paio di celle riaperte presso il posto di Lugano ma non come carcerazione preventiva ma più per "antisbornia" o "calmante". Comunque su una cosa hai ragione !! Le carceri pretoriali, la Stampa e la Farera le ho frequentate centinaia di volte. Il problema è che io dopo me ne andavo mentre quello che accompagnavo rimaneva li. Alcuni anche per due lustri o più ;-)) Io non scherzo perché è la verità e devo dirti che a volte era una gran piacevole verità specialmente se il mio "cliente" aveva a che fare con bambini ;-)) Tranquillo, accetto lo scherzo ;-))

navy 8 anni fa su tio
Aldilà dei calcoli, del funzionamento, dei giochetti, delle pressioni, della polemica, della messa in applicazione ecc, ecc. dico questo: LO STATUTO DEL FRONTALIERE DOVREBBE SEMPLICEMENTE ESSERE ABOLITO. Se è vero che, oggi come oggi e grazie (per colpa dico io) al libero mercato, la gente si sposta laddove vi è necessità di lavoro, la RESIDENZA dovrebbe OBBLIGATORIAMENTE essere NELLO STATO IN CUI UNO LAVORA. La soluzione può sembrare semplicistica ma, sotto sotto, non lo è affatto, anzi! Eviterebbe queste lungimiranti analisi atte a tirare una coperta che, giorno dopo giorno, non fanno che esasperare gli animi. Di qui e di là della frontiera. Si risolverebbe sicuramente gran parte del dumping salariale, l'economia locale (fatta da negozi, negozietti, artigiani ecc,) ne trarrebbe probabilmente più vantaggi che svantaggi. Oggi come oggi sappiamo come sia messo il mercato del lavoro ticinese! Tanto non si vede (ancora) a riguardo delle false residenze (permessi B e C) che, di fatto, stanno aldilà della ramina per 365 giorni l'anno. Domiciliati italiani che, poi, girano indisturbati alla guida di vetture con targhe ticinesi con evidente falso assicurativo (per la Svizzera) ed evasione IVA per l'Italia. Tanto altro vi sarebbe ancora da dire sulla tematica frontalierato & company ma, ancora, non sarebbe esaustivo.

twiceaday 8 anni fa su tio
Si parla di reciprocità. lasciamo perdere per un attimo i frontalieri italiani. mi sembra di capire che un residente in svizzera che lavora in italia pagherà le tasse in italia al 70% ed in svizzera per il 30% rimanente. poichè il 70% italiano supera molto probabilmente il 100% dovuto in svizzera, il frontaliere svizzero non pagherà nulla in svizzera sul reddito percepito in italia. questo significa che (e questa è la grande novità!) di colpo sulla carta varrà subito la pena fare i frontalieri al contrario. abitare in svizzera e lavorare in italia. ci saranno quindi tantissimi italiani che sposteranno la residenza in svizzera e continueranno a lavorare in italia, di colpo avranno uno sconto sulle imposte del 30%. questo contribuirà a far salire ancora di piu i costi degli immobili e degli affitti in Ticino, alimentando la bolla. il momò ed il luganese avranno la possibilità di arretrare spostandosi in valle leventina o in val di blenio. a quel punto sul monte ceneri tireranno una linea e metteranno a nord una bandiera con la croce ed a sud una con tre colori, quello del basilico, del pomodoro e della mozzarella...

Danny50 8 anni fa su tio
Risposta a twiceaday
osservazione intelligente da promuovere in Italia. Così daranno invasi loro da frontalieri dalla Svizzera.

Jampi 8 anni fa su tio
Risposta a twiceaday
Risiedere in Svizzera con affiti ,cassa malati ecc. con stipendi italiani la vedo un po`dura.

gelb 8 anni fa su tio
Scusate ma forse ho interpretato male io: il 70% del reddito del frontaliere viene tassato in CH con l'imposta massima applicabile, il resto viene tassato in italia... credo... Ma quindi niente piu' ristorni? E cosa vuol dire che lo Stato di residenza eliminerà la doppia imposizione? Prima si parla di area di frontiera, ma dopo si dice che vale solo per i frontalieri, per i quali non c'è nemmeno adesso la doppia imposizione... Ok mi arrendo, troppo per me, non sono cosi' intelligente

Gegen99 8 anni fa su tio
Risposta a gelb
Carissimo gelb,innanzitutto vorrei scusarmi per il mio precedente post e i toni con cui l'ho scritto.Ad ogni penso comunque che sia, si colpa di politici ladroni, sia italiani che svizzeri, ma anche dei frontalieri.Quantomeno eticamente, ma ti voglio spiegare anche il perché.I carissimi frontalieri di fatto ci fregano il posto di lavoro e son sicuro che questo lo sappiamo sia noi che loro, ma ovviamente ogni 3x2 si dice e loro stessi affermano che non é vero.Gli stessi frontalieri che lavorano in Ticino sono quelli che si sono sempre lamentati di avrer un governo che mette il cittadino in ginocchio, che li tassa manco fossero milionari, che detestano non essere tutelati corrispetto agli immigrati in nordafrica.Poi pero se ne fregano e vengono a lavorare a nostro discapito, perche io posso e ripeto POSSO accettare un frontaliere migliore di me che accede a un posto di lavoro, ma lo deve fare a parita di qualita e di busta paga...Giuro che non mi aspetto che un frontaliere si faccia un esame di coscienza e dica di no ai posti di lavoro in Ticino col rischio di non far mangiare la propria famiglia, ma almeno non venitemi a dire che non c entrano nulla o che non si possono biasimare.Adesso cominciano anche a darsi battaglia tra loro abbassando ancora di piu i prezzi...

gelb 8 anni fa su tio
Risposta a Gegen99
Capisco il tuo disappunto ma, mii dispiace, non sono d'accordo, se il frontaliere viene a lavorare in CH c'è un datore di lavoro che lo assume ed una legge che permette ad entrambi di farlo. Si potrebbe iniziare a dire ai cari politici straricchi che occupano frontalieri con contratti al 50% (e si sa chi sono), che non facciano piu' politica perché questi mai e poi mai faranno passare una legge pro ticinese, anche se predicano il contrario. Purtroppo non si puo' pretendere onestà quando ci sono di mezzo i soldi, per questo servono delle regole ferree e multe per chi non le rispetta. Questa ulteriore tassazione del frontaliere non fermerà l'afflusso, perché dall'altra parte c'è la fame e, tra non mangiare e mangiare un tozzo di pane, scelgo la seconda

Gegen99 8 anni fa su tio
Risposta a gelb
Completamente d'accordo sul punto dei politici locali, anzi se fosse per me, sarebbe giusto imporre una legge che obblighi un politico a non avere altre altre attività lucrative. Comunque non sono d'accordo per quanto riguarda la parte di responsabilità dei frontalieri. Come già detto, se io mi trovassi nella loro situazione, probabilmente farei la stessa cosa, ma non significa che se lo facessi io o tu, allora diventerebbe giusto...l'etica di un imprenditore o politico è per cosi dire macchiata, tanto quanto quella del frontaliere che crea concorrenza sleale (altro che "siam piu formati" o "lavoriamo meglio"). Se io dovessi assumere una qualsiasi persona per combinare un' attività losca (che puo essere riciclaggio di denaro, estorsione su commissione, evasione di tasse,...) e chiedessi l'aiuto di una persona che si trova in difficoltà economica, dal momento che lei accetta si trova nella parte di chi non ha la coscienza pulita per cui la colpa è anche sua. Indipendentemente dalla sua situazione. Che poi la sostituzione del frontaliere,a discapito del residente non sia vista de facto come una illegalità...ah beh...li son punti di vista. Ma se tu o una qualsiasi altra persona colpevolizza politici e imprenditori, beh allora non può puntare il dito anche sui frontalieri che sostituiscono i Ticinesi. Poi di soluzioni ce ne sarebbero a vagonate, ovvio ma io parlo solo di vedere chi è nel giusto e chi no, e il frontaliere "sostitutivo" non lo è!

Frankeat 8 anni fa su tio
Tante belle parole al vento. Noi ci adegueremo come sempre, mentre dall'altra parte ci saranno i soliti ritardi, giochini sottobanco, ecc ecc.

TI-Zen 8 anni fa su tio
"lo Stato in cui viene svolta l’attività lavorativa imporrà sul reddito da lavoro dipendente al 70% "al massimo dell’imposta risultante dall’applicazione delle imposte ordinarie sui redditi delle persone fisiche". Lo Stato di residenza applicherà le proprie imposte sui redditi delle persone fisiche ed eliminerà la doppia imposizione" Sinceramente non ho capito nulla

bubi_67 8 anni fa su tio
Risposta a TI-Zen
Insomma non sai leggere... ;) In pratica hanno deciso che anche stavolta ce lo mettono la dove non batte il sole!

Alìbabà 8 anni fa su tio
Risposta a TI-Zen
Se un frontaliere guadagna CHF 3'000 e viene tassato in CH al 70% di questa cifra, significa che la base di tassazione è CHF 2'100. Su CHF 2'100 immagino che pagherà alla CH ca il 10% di imposte, ossia CHF 210. Gli restano CHF 2'790. In Italia pagherà il 40%ca e cioè CHF 1'116. Gli restano netti CHF 1'674. A q

Alìbabà 8 anni fa su tio
Risposta a Alìbabà
Pardon, dicevo: ...A questo punto avrà pagato il 44.2%. Così mi sembra. qualcuno me lo conferma?

blocknotes 8 anni fa su tio
Risposta a Alìbabà
Credo che sia cosi' invece, ma posso sbagliarmi Se un frontaliere guadagna CHF 3'000 e viene tassato in CH al 70% di questa cifra, significa che la base di tassazione è CHF 2'100. Su CHF 2'100 immagino che pagherà alla CH ca il 10% di imposte, ossia CHF 210. Gli restano CHF 2'790. In Italia pagherà il 40% SUL RESTANTE 30% (900CHF) e cioè 360CHF. Da cui 3000 - 210 - 360 = 2430CHF

MIM 8 anni fa su tio
Invito i cittadini ticinesi con un moltiplicatore superiore al 70% di inoltrare ricorso per disparità di trattamento con gli stranieri

TI-Zen 8 anni fa su tio
Risposta a MIM
... cioè quasi tutti :)

comp61 8 anni fa su tio
Risposta a MIM
hai perfettamente ragione cribbio!!!!!!!!

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a TI-Zen
infatti, la disparità di trattamento è verso il residente, ma è tollerabile a Berna, il contrario assolutamente no. Davvero stupida sta cosa.
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