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CANTONE“Sono morta il giorno dell’abuso ma… non sono Cappuccetto Rosso”

23.10.15 - 06:09
L’autobiografia di Roberta Nicolò, e l’abuso subito da piccola
“Sono morta il giorno dell’abuso ma… non sono Cappuccetto Rosso”
L’autobiografia di Roberta Nicolò, e l’abuso subito da piccola

LUGANO - Un tema sempre attuale, purtroppo, è quello della violenza sui minori. L’autrice Roberta Nicolò, classe 1972, ha deciso di uscire dall’ombra che ha oscurato il sole della sua infanzia (o della sua intera esistenza) scrivendo “Non sono Cappuccetto Rosso”, un libro autobiografico.

Una storia sotterrata nel profondo dei ricordi - "Avevo cancellato tutto – sostiene Roberta –, negli anni avevo lanciato diversi segnali di disagi ma mai nessuno li aveva mai raccolti. Poi, uno specialista mi ha aiutata a mettere insieme tutti i pezzi di un puzzle che inconsciamente avevo distrutto".

Abusata a 5 anni, l’inizio del buio - Nel suo racconto Roberta dice che è morta un giorno d’autunno per la brama di un 40enne. "In quel garage la mia vita si è spenta, finita. Per anni ho avuto dei black-out, vergogna, paura... Anche la mia famiglia ha voluto dimenticare quell’episodio". L’aggressore nell’ottobre del ’77 è stato condannato a 9 mesi di detenzione. Inoltre per 5 anni è stato espulso dalla Svizzera.

Il libro vede la luce grazie alla camera oscura - "Ero all’esposizione fotografica World Press Photo, una mostra di immagini forti – ci spiega –. Mentre ascoltavo le parole del curatore ho letto qualcosa nei suoi occhi, ho capito di avere anche io una responsabilità da affrontare". E così "ho trovato la forza di raccontare la mia storia pubblicamente, senza vergogna. Di pedofilia si parla ma l’omertà tende ancora a farla da padrona. Così mi sono detta: lo faccio io per prima, lo faccio perché altri possano trovare il coraggio di denunciare le violenze subite".

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