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LUGANOL’hi-fi non capitola, impianti stereo fino a 180mila franchi

12.03.15 - 07:41
L’alta fedeltà nell’era di iPhone e Mp3 è condannata? Tutt’altro ne parliamo con Damiano Müller, da 30 anni alla ricerca del suono perfetto
L’hi-fi non capitola, impianti stereo fino a 180mila franchi
L’alta fedeltà nell’era di iPhone e Mp3 è condannata? Tutt’altro ne parliamo con Damiano Müller, da 30 anni alla ricerca del suono perfetto

LUGANO - Smartphone, Mp3 e streaming, in pochi anni la musica è cambiata tantissimo ma, a Lugano, c’è chi la prima grande rivoluzione digitale l’ha vissuta...da professionista. "Mi ricordo ancora gli ultimi anni della musicassetta e l’avvento del cd", ci racconta Damiano Müller responsabile del mitico Music Door di Lugano. Aperto dal 1985 è tutt’ora il punto di riferimento cittadino (e ticinese) per quanto riguarda gli impianti ad alta fedeltà, quelli da salotto che la musica te la fanno sentire per davvero.

Con l’avvento del digitale e gli mp3, la qualità della musica è quindi peggiorata? "Attenzione, digitale non significa per forza di bassa qualità. Tutto dipende dal tipo di file e dalla sua definizione, certo un mp3 non ha senso suonarlo in un impianto hi-fi di quelli che vendiamo, però online è possibile acquistarne ad alta definizione, che hanno ben altro peso, e la loro qualità è incredibile!".

Meglio digitale o analogico?
"Sono cose così diverse che non si possono paragonare. Come le foto fatte ancora con la pellicola e non: entrambi hanno i loro pregi e difetti".

Che clientela si presenta al Music Door?
"Fondamentalmente di due tipi: ci sono gli appassionati sfegatati che spesso non lesinano per avere il meglio e persone più normali, diciamo, interessate ma che vogliono assemblare il loro impianto da casa pezzo dopo pezzo".

Malgrado l’e-shopping il negozio è ancora un punto di riferimento...
"Fortunatamente sì (ride), quello che un negoziante con esperienza può offrire non può essere eguagliato da nessun sito. Poi bisogna anche considerare che la resa sonora va sperimentata in prima persona, è soggettiva".

Parlando dei vinili, sembrano essere ritornati in auge...
"Io, piuttosto lo definirei un finto ritorno con la complicità dell'estinzione del cd. Il disco in vinile vince la prova del tempo, è un oggetto più bello ed è presente nell'immaginario degli appassionati". 

Eppure oggi i giradischi li troviamo anche nei supermercati d'elettronica e su Amazon, fino a poco tempo fa non era così.
"È senz'altro vero, anche se noi non abbiamo mai smesso di venderli, penso parte del loro ritorno sia dovuto al fatto che in molti hanno ereditato o acquistato vecchie collezioni".

Se ne trovano anche da cento franchi, quanto bisogna spendere e che caratteristiche deve avere un buon giradischi? 
"Devono essere fatti bene, è pur sempre un chiodo che gratta la plastica! Uno da pochi soldi rischia di rovinare i dischi, che sono tutto fuorché indistruttibili, quindi è meglio non fare troppa economia".

Quanto potrebbe venire a costare l’impianto base per un aspirante adepto dell’alta fedeltà?
"La mia filosofia è che è importante partire da una base di qualità, detto questo direi che 1 000 franchi possono essere sufficienti".

E l’impianto più esoso che avete in negozio, quanto può costare?
"180 000 franchi, è una cifra che può fare impressione, ma quante volte si spende altrettanto in oggetti più edonistici, come auto e orologi, senza battere ciglio?".  

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