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CANTONEA ruba il libro che ti aiuta a far di conto e risparmiare

20.01.15 - 06:03
La prima edizione del volume originario del Giappone, tradotto in lingua italiana ad agosto, è andato esaurito in poche settimane: mettendo in salvo il 35% delle uscite domestiche
A ruba il libro che ti aiuta a far di conto e risparmiare
La prima edizione del volume originario del Giappone, tradotto in lingua italiana ad agosto, è andato esaurito in poche settimane: mettendo in salvo il 35% delle uscite domestiche

LUGANO - Se sei un lupo, finirai per diventare un maialino. Senza nulla fare di troppo: solo segnare le spese mensili su un libricino di cui in Giappone è tradizione dotare anche i bambini. Metodici, questi Orientali, nella gestione del bilancio personale o familiare: basta affidarsi a carta e penna, indicare nei riquadri prestampati entrate e uscite, e garantirsi un risparmio del 35% complessivo. Non è una stima. È un fatto: corroborato dell’esperienza ormai secolare.

Ovvio che uno strumento di tal sorta, tanto assurdo nella sua semplicità che le pagine a quadretti di un quaderno pare però non possano sostituire, dovesse attirare le attenzioni dell’Occidente. Dopo la versione inglese, spagnola, francese, tocca ora alla lingua italiana: ma chi volesse cominciare il 2015 sotto i buoni auspici di un’usanza tipica del Sol Levante ci rinunci. Il volumetto, poche pagine suddivise mese per mese che attendono soltanto numeri, è già andato a ruba. In commercio dalla fine dell’estate, la prima edizione è esaurita.

Sul sito di Feltrinelli o di Libreriauniversitaria è "momentaneamente non disponibile". Su Ibs è nella promozione “Grandi successi”; qualche copia si trova forse ancora su Amazon, con tempi di attesa però fino a tre settimane. Facile comprendere le ragioni del boom, sia pur imprevedibile sei mesi fa: perché non investire quei 12,90 euro, prezzo di copertina indicato da Vallardi, in cambio della garanzia di un taglio del budget finale di oltre un terzo. Guardare, segnati dentro un libro accattivante fin dalla sua copertina grigia, quelle che sembravano necessità e invece, nero su bianco, assumono l’aspetto dello spreco aiuta a prendere atto di quelle che sono le spese superflue. Per esempio, il gatto e il cane. Sicuri che le crocchette all’ultima moda, prive di grassi o per animali vegetariani a detta del padrone, con i loro costi lievitati siano proprio indispensabili? Giorno dopo giorno, il dubbio attraversa ciò che prima era dato per scontato, le riflessioni si moltiplicano; e le conclusioni giungono improvvise. No: quell’acquisto d’ora innanzi è da evitare.

I soldini finiscono così nel salvadanaio a porcellino: e il profilo aggressivo del consumatore che non rinuncia a niente si trasforma. Sarà la crisi, sarà la mania e la passione per l’Oriente: fatto sta che un oggetto in fondo scontato, lontano dalla realtà efficiente delle app per smartphone, è divenuto uno status symbol per quella cerchia, ristretta finora, che se l’è saputo accaparrare. Ideato nel 1904 dalla direttrice di una rivista femminile, Motoko Hani, incentiva la scrittura a mano per la registrazione delle entrate e delle uscite, suddivise nelle categorie sopravvivenza, optional, cultura, extra. Spazio anche alle promesse, da prendere poi in considerazione nella valutazione del bilancio mensile e annuale.

Il principio è semplice: l’autocontrollo non è un talento innato, ma acquisito. "Tenere un Kakebo – dice il sito dedicato – evita lo stress da gestione finanziaria, sviluppa l’autodisciplina e la conoscenza di sé. I giapponesi lo considerano uno strumento che favorisce la tranquillità dell’anima e libera energie". I commenti dei lettori sembrerebbero pregevole conferma. "Bellissimo – scrive “Comefarelecose” assegnandogli cinque stelle - Quando ho sentito parlare del Kakebo per la prima volta, mi sono chiesta: come mai proporre uno strumento di carta anziché digitale per tracciare le spese? Il fatto che sia di carta ha il suo senso, perché il Kakebo non serve semplicemente a registrare entrate e uscite ma anche a riflettere sulle proprie abitudini per migliorare la gestione delle proprie finanze".

"Ottimo metodo per gestire i risparmi - osserva Fabio - In questi tempi di crisi, tenere traccia dei propri soldi è d'obbligo"; "Davvero utilissimo – giura Manu - insegna proprio un metodo di tenuta dei conti in modo divertente e ci sono gli schemi pronti per essere riempiti. Facilissimo ed intuitivo"; "Il senso di colpa che genera l'idea di riportare ogni spesa su questa specifica agenda, riduce da sola la voglia di spendere!", osserva Rouge; "Usare carta e penna permette di rendersi maggiormente conto di quali sono le spese quotidiane - è certa Alessia – Originale e simpatico". Solo Tamara è perplessa: "Può essere sostituito con una normale agenda o un quaderno". Sicura? In Giappone assicurano di no.

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