CANTONEProstituzione, le Istituzioni cambiano rotta: "Stop ai permessi B"

BELLINZONA - Dal primo settembre le operatrici del sesso si sono trovate confrontate con un nuovo iter burocratico. Il permesso B non sarà più concesso, al suo posto è stata introdotta una notifica online, la stessa dei padroncini. Come si è giunti a questa epocale svolta? E soprattutto, cosa comporta? Il capo della Sezione della Popolazione Attilio Cometta risponde ai nostri quesiti.

Il permesso B e gli abusi - «Nel settore a luci rosse, il rilascio dei permessi di dimora B di lunga durata per i cittadini dell’UE con attività indipendente nel nostro Cantone, ha comportato problematiche di vario genere”, sostiene Cometta. “Si è stabilito infatti che la prassi adottata sia inadeguata in quanto, fra l’altro, fonte di abusi”. E continua: “La prostituzione è ritenuta per norma di legge un’attività legale. Ma l’abuso dove sta? Nel fatto che sono persone con una grande mobilità geografica, rimangono in Svizzera per brevi periodi e soggiornano in modo preponderante nel loro paese, contrariamente alle disposizioni che reggono il permesso di dimora della validità di 5 anni. Tali norme prevedono che il titolare sia tenuto a spostare il centro dei propri interessi in Svizzera”.

La mossa ticinese - “Il quadro giuridico a livello federale – precisa sempre Cometta - lascia spazio a diverse interpretazioni, e per questo motivo i cantoni non applicano una prassi univoca. Per tutti questi motivi, il Consiglio di Stato ha deciso di adottare la procedura di notifica on-line a favore delle persone che sono interessate a svolgere un’attività  temporanea della durata massima di 90 giorni per anno civile, e introdurre per gli stessi motivi una prassi più restrittiva (in linea con i lavoratori indipendenti in altri settori), per il rilascio di permessi di dimora B della durata di 5 anni. Abbiamo appurato inoltre che questa nuova prassi corrisponde a quella già introdotta da diversi altri Cantoni molto toccati da questa problematica”.

L’efficacia della notifica online -“La notifica on-line non è un permesso, bensì un semplice annuncio che consente alle autorità di essere a conoscenza delle persone presenti sul proprio territorio e, nel caso specifico, permette alla Polizia di monitorare la situazione, a tutela, fra l’altro delle persone medesime”. Nel passato infatti “con il permesso di dimora B si sono inoltre constatate delle situazioni di abuso in quanto, da parte dei titolari, è possibile accedere più facilmente a una serie di servizi proposti da terzi, come la stipulazione di un contratto d’affitto, stabilire un collegamento telefonico, ricevere un prestito, acquistare merce a credito, ecc...”

Il tempo passa, e dopo i 90 giorni? - “Allo scadere dei 90 giorni la persona ha la possibilità di chiedere un permesso di dimora B, ma lo stesso verrà accordato solo nel caso in cui sarà possibile determinare la volontà del richiedente di esercitare un’attività effettiva e durevole e di stabilirsi nel nostro Paese a tempo indeterminato. L’obiettivo di questa nuova procedura non è assolutamente un accanimento contro la prostituzione, bensì quello di regolarizzare un modo più confacente la posizione delle persone che soggiornano sul nostro territorio e che svolgono questa attività”.

Chi ha già il permesso stia tranquilla -“La validità dei permessi B che sono stati rilasciati finora viene mantenuta, in via di principio, fino alla loro scadenza. Si prevede comunque di verificare la  regolarità del soggiorno in Svizzera dei titolari. È prevista in futuro un’informazione mirata a tutti i Comuni. Per il momento non abbiamo ritenuto necessario informare i gestori di postriboli poiché la misura riguarda le persone medesime che svolgono l’attività in maniera indipendente".