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CHIASSO

Il treno "senza confini" è partito per Chiasso

Centinaia di richiedenti l’asilo proveranno a varcare il confine. Un centinaio di poliziotti sta presidiando la stazione
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Il treno "senza confini" è partito per Chiasso
Centinaia di richiedenti l’asilo proveranno a varcare il confine. Un centinaio di poliziotti sta presidiando la stazione
CHIASSO- “Siamo tutti clandestini, la nostra Europa non ha confini”. Con questo e altri slogan è partito dalla stazione centrale di Milano il "No Borders Train", diretto prima di tutto a Chiasso e poi nelle varie sta...

CHIASSO- “Siamo tutti clandestini, la nostra Europa non ha confini”. Con questo e altri slogan è partito dalla stazione centrale di Milano il "No Borders Train", diretto prima di tutto a Chiasso e poi nelle varie stazioni europee. L’intento è quello di attraversare l’Europa come se non esistessero frontiere, sfidando le criticate politiche migratorie e di asilo dei governi europei, che secondo gli organizzatori, il Progetto Melting Pot Europa, di questa simbolica manifestazione, “vorrebbero vedere tutti i richiedenti asilo in docile attesa di un sospirato pezzo di carta e i sans-papiers zitti e buoni a fornire manodopera in nero”.

Il treno si sta muovendo verso il confine a Chiasso con a bordo centinaia di manifestanti e richiedenti l’asilo (senegalesi, libici, eritrei), per sfidare le frontiere europee. L’intento è quello di sfidare, una volta giunti a Chiasso, le regole di asilo. I migranti a Milano sono stati accolti da presidi di polizia in assetto antisommossa che li hanno scortati verso la stazione. Ma è stata tanta la tensione prima che i manifestanti potessero salire a bordo del treno, dato anche il loro numero cospicuo. Anche a Chiasso, un centinaio di poliziotti sta presidiando la stazione, in attesa dell’arrivo del treno. Tra gli altri slogan esposti a Milano e sul treno "Le vostre frontiere uccidono il diritto d'asilo europeo" e "Non c'è mare nostrum ma canali di ingresso regolari".

 

Tra i bersagli maggiormente criticati, anche le autorità svizzere che avrebbero serrato i controlli, nonostante gli accordi sulla libera circolazione con l’UE. Gli organizzatori spiegano che “se è vero che le norme europee prevedono che la richiesta di protezione internazionale venga presentata nel primo paese d’arrivo, è vero anche che richiedenti asilo e rifugiati hanno il diritto di potersi rivolgere a un altro stato, soprattutto quando, come avviene in Italia, non sono garantite condizioni degne di accoglienza, con migliaia di rifugiati abbandonati, costretti a vivere in palazzi e case occupate”.

Insomma una manifestazione per sostenere le ragioni di migranti e rifugiati e andare oltre le frontiere che dividono l’Italia dalla Francia, la Svizzera dall’Austria e i tanti altri paesi europei. “Questa ennesima “emergenza immigrazione”, con migliaia di persone in fuga da guerre e violenze in approdo sulle coste italiane, porta con sé, come sempre, tutto il suo corollario di violazioni, prassi illegittime, deroghe ai diritti, ipocrisie e speculazioni”, dicono gli organizzatori.

 

Le varie delegazioni arriveranno poi a Bruxelles dove il 26 e il 27 giugno il Consiglio europeo si riunirà per definire, tra le altre cose, “gli orientamenti strategici della programmazione legislativa e operativa nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia”. In altre parole, verranno decise a grandi linee le politiche migratorie e di asilo europee dei prossimi anni.

 

 

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