Immagini compromettenti come arma di ricatto?

Il direttore del Lumino's avrebbe chiesto un aiuto a politici e funzionari pubblici, forte delle immagini da lui raccolte
LUMINO - Ci sarebbero anche dei politici e funzionari cantonali tra le persone che il 48enne direttore del postribolo Lumino's avrebbe cercato di ricattare, con le registrazioni video ottenute in maniera illecita nel locale e nelle camere.
Il 48enne, riferisce la Rsi, avrebbe usato le registrazioni come strumento per tentare di ottenere la regolarizzazione del suo locale, che ha avuto grossi problemi burocratici nel scorsi mesi. Per questo motivo il Ministero pubblico, oltre di tentata estorsione, ritiene l'uomo colpevole di tentata coazione. Dallo scorso luglio, tra l'altro, al Lumino's sono stati messi i sigilli.
L'uomo, cittadino italiano residente in Ticino, è da qualche giorno detenuto presso il carcere della Farera, ma contesta le accuse mosse contro di lui dal Sostituto procuratore Antonio Perugini. Per questo motivo, tramite il suo legale, chiederà di essere rilasciato.




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