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ZURIGO / LUGANONora Illi, la svizzera musulmana in niqab e a favore della poligamia

18.09.13 - 13:46
Intervista alla donna convertita all’islam all’età di 18 anni. E' una delle protagoniste della lotta contro il divieto del burqa in Ticino. Annunciato volantinaggio pro-Burqa nelle città ticinesi
Foto d'archivio (Keystone)
Nora Illi, la svizzera musulmana in niqab e a favore della poligamia
Intervista alla donna convertita all’islam all’età di 18 anni. E' una delle protagoniste della lotta contro il divieto del burqa in Ticino. Annunciato volantinaggio pro-Burqa nelle città ticinesi

ZURIGO - Nora Illi è una ragazza svizzera convertita all'islam all'età di 18 anni, dopo un viaggio a Dubai. Oggi ne ha 29, ha quattro figli e un marito mussulmano, anch'egli svizzero convertito alla religione maomettana.

La ragazza è diventata famosa in Svizzera e in Germania. Nell'ottobre di un anno fa, ospite della giornalista televisiva Sandra Maischberger, ad ARD aveva detto che la poligamia presenta molti vantaggi: "Le responsabilità nell'ambito della vita matrimoniale - disse allora in studio - vengono suddivise e ciò rappresenta un alleggerimento per la donna. Anche per quanto riguarda l'ambito sessuale, la poligamia dà la possibilità di variare. Nell'Islam l'uomo può avere quattro donne, ma la donna può avere soltanto un marito. Questa regola è conforme alla natura. Le donne hanno meno impulsi sessuali rispetto agli uomini".

Oggi Nora Illi sta facendo parlare di sé per la sua battaglia contro l'iniziativa sul divieto di indossare il burqa, che i ticinesi voteranno il 22 settembre.
 "Vogliamo mobilitare gli elettori e inviare un segnale chiaro – ha dichiarato a 20min.ch. Io porto il niqab per libera scelta e se devo mostrare la mia identità in treno o in occasione di un controllo di polizia io mostro il mio volto. Il divieto sarebbe lesivo al mio diritto di autodeterminazione. Inoltre è un falso problema: non conosco nessuna donna che abita in Ticino che si copre il volto. Il divieto colpirebbe il mondo arabo e soprattutto le turiste dagli stati del Golfo. E' un divieto che non ha senso: è come se nel lago di Zurigo si proibisse la caccia alle balene".

Per Nora Illi il divieto di portare il burqua significherebbe per lei non venire più in Ticino in vacanza. "Andavamo spesso in Ticino durante le vacanze. Ho dei parenti che hanno una casa di vacanza al Lago Maggiore, ma fortunatamente su territorio italiano. Non potrei più fermarmi in un'area di servizio in Ticino per una sosta durante il viaggio. Soprattutto il divieto fomenterebbe ulteriormente l'islamofobia in Svizzera. Già oggi mi succede di essere offesa e sputata per strada".

Il Consiglio centrale islamico svizzero per la campagna contro il divieto del burqua  ha ideato un volantino in cui si vede una donna velata dietro a una rete di recinzione recisa su cui si legge "Non imprigionatemi, Sì alla libertà della donna". Per alcuni potrebbe sembrare un paradosso, visto che per molti il velo è il simbolo della sottomissione della donna. Ma non per Nora Illi che non considera affatto il  burqa o il niqab come una sorta di prigione. "L'immagine - ha spiegato la donna - mostra una donna che è triste perché le hanno tolto la libertà. Non conosco nessuna donna che in Svizzera viene obbligata a portare il burqa o il niqab". Nell'intervista Nora Illi ha spiegato  che la "copertura del viso è un'opzione normativa dell'islam così come il velo" e che "anche ai tempi del profeta Maometto vi erano donne che si velavano e altre che non lo facevano. Ho deciso di coprire il mio volto per amore nei confronti di Allah".

Alla domanda se anche le sue tre figlie piccole in futuro dovranno indossare il velo, Nora Illi ha dichiarato che la decisione spetterà solo alle figlie. Ha preferito invece tacere sul fatto che suo marito ha una seconda moglie. "E' una questione privata - ha raccontato la donna al portale svizzero tedesco - che non smentisco né confermo. Posso però dire che non sono contraria alla poligamia". E ha poi aggiunto: "Anche il profeta Maometto aveva diverse mogli. La poligamia è regolata nell'islam da norme rigide. L'uomo deve essere all'altezza del suo compito e quindi avere il tempo e il denaro necessario per svolgerlo".

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