Cerca e trova immobili
CAMA

"Era un paradiso, ora è diventato un inferno"

Fatica a trattenere le emozioni Antonio Spadini, sindaco di Verdabbio: "Un dolore immenso. Poteva essere una strage"
fvr/franjo
"Era un paradiso, ora è diventato un inferno"
Fatica a trattenere le emozioni Antonio Spadini, sindaco di Verdabbio: "Un dolore immenso. Poteva essere una strage"
CAMA - "Una gran voglia di parlare, in realtà, non ce l'ho". Con la voce strozzata e le lacrime agli occhi Antonio Spadini, sindaco di Verdabbio, fatica a trattenere le emozioni nel parlare della frana in val Cama costata la...

CAMA - "Una gran voglia di parlare, in realtà, non ce l'ho". Con la voce strozzata e le lacrime agli occhi Antonio Spadini, sindaco di Verdabbio, fatica a trattenere le emozioni nel parlare della frana in val Cama costata la vita a una 38enne originaria di Manno, K.B., che da otto anni si occupava dell'Alpe di Lago. E che in cascina era assieme al marito e ai loro due figli di 4 e 2 anni.

"Un dolore immenso - spiega il sindaco -. Abbiamo investito tanto in questo progetto per dar vita a un'Alpe accessibile a famiglie e giovani, che permettesse loro di scoprire le bellezze della natura. La stessa natura che ci ha purtroppo insegnato che tanto può essere bella, quanto può essere crudele".

Per Spadini la frana non era prevedibile: "Questo posto non era stato classificato pericoloso. Le zone di pericolo risultavano da tutt'altra parte. Ma la montagna certe cose non te le preannuncia. Poteva essere non una tragedia, ma una strage".

 

Una ventina le persone presenti sul posto. "Tra le venti o venticinque persone erano presenti - conclude il sindaco -. Anche tanti ragazzi. Era un campo del WWF, un paradiso. Ora è diventato un inferno".

 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE