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BERNAConfermato il rimborso delle cure omeopatiche

16.06.17 - 11:38
archivio TiPress
Confermato il rimborso delle cure omeopatiche

BERNA - Le prestazioni di medicina complementare, quali le cure omeopatiche, continueranno ad essere rimborsate dall'assicurazione malattia di base, e questa volta a tempo indeterminato. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale, precisando che le nuove disposizioni entreranno in vigore il primo agosto.

A partire da questa data, i costi della medicina antroposofica, di quella cinese, dell'omeopatia e della fitoterapia, che già erano presi a carico a titolo provvisorio dal 2012, saranno assunti senza limite di tempo dall'assicurazione di base alla stessa stregua di quelli della medicina classica. Tale decisione conferma la volontà espressa da popolo e cantoni nel maggio del 2009, con l'accettazione del nuovo articolo costituzionale sulla medicina complementare.

L'agopuntura, che già oggi è rimborsata dall'assicurazione di base a tempo indeterminato, sarà trattata nello stesso modo. Tali cambiamenti degli statuti non avranno ripercussioni finanziarie, indica oggi in una nota il Dipartimento federale dell'interno (DFI).

A determinate condizioni (tradizione d'impiego e di ricerca, evidenza scientifica ed esperienza medica, perfezionamento), le terapie della medicina complementare somministrate dai medici saranno rimborsate secondo il principio di fiducia. Stando a questo principio, i dottori forniscono soltanto le prestazioni che soddisfano i criteri di efficacia, adeguatezza ed economicità.

Solo singole prestazioni controverse saranno verificate, come già avviene per altre specialità mediche.

Protesta generale - L'ex consigliere federale Pascal Couchepin aveva sollevato una protesta generale, escludendo nel 2005 la medicina antroposofica, quella cinese, la terapia neurale, l'omeopatia e la fitoterapia dall'assicurazione di base. L'allora ministro della sanità aveva messo in dubbio il fatto che esse adempissero i criteri legali di efficacia, adeguatezza ed economicità.

Quattro anni più tardi, nel maggio del 2009, gli elettori avevano tuttavia approvato un articolo costituzionale che «obbliga la Confederazione e i Cantoni, nel quadro delle loro competenze, a considerare e integrare la medicina complementare nel sistema sanitario».

Il successore di Couchepin, il consigliere federale Didier Burkhalter, ha quindi reintrodotto la presa a carico dei costi, limitandola tuttavia al 2017 al fine di valutarne l'efficacia. Il progetto presentato ora dal ministro della sanità Alain Berset ha riscosso molti favori durante la procedura di consultazione. Solo l'associazione degli assicuratori malattia santésuisse vi si è opposta.

Dal canto suo, l'altra organizzazione degli assicuratori Curafutura ha appoggiato la proposta di adottare il principio di fiducia e di sottoporre a esame solo le prestazioni controverse, come avviene per altre discipline mediche.

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