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BERNAMozione per il plurilinguismo "salvata" in extremis

08.12.14 - 19:02
Mozione per il plurilinguismo "salvata" in extremis

BERNA - Le differenze "abissali" nell'attribuzione dei mandati della Confederazione tra imprese svizzero-tedesche e latine meritano di essere riesaminate tenendo conto degli ultimi sviluppi. Il Consiglio degli Stati ha tacitamente deciso di rinviare in commissione una mozione in tal senso di Dominque de Buman (PPD/FR), già largamente accettata dal Nazionale.

"Ne va della coesione nazionale! La Conferenza degli acquisti della Confederazione è composta unicamente da svizzero tedeschi", ha sottolineato il "senatore" Jean-René Fournier (PPD/VS), tentando di salvare in extremis la mozione da un sicuro rifiuto. Il Consiglio federale e la maggioranza dei consiglieri agli Stati erano propensi a respingerla.

Il "senatore" vallesano ha inoltre auspicato che la commissione debba prendere in considerazione uno studio commissionato dal Consiglio federale nel 2012 e pubblicato di recente. Il testo conferma il problema sollevato da de Buman, ossia che i cantoni romandi e il Ticino non ottengono la parte che dovrebbe spettar loro.

La Conferenza dei governi della Svizzera occidentale (CGSO) e l'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) hanno peraltro deciso a fine novembre di adottare delle misure per cancellare le disparità tra le regioni linguistiche nell'attribuzione di appalti pubblici.

Nel suo testo del settembre 2012, il deputato friburghese incaricava il Consiglio federale di adottare le decisioni legislative necessarie affinché la Confederazione utilizzi e riconosca sistematicamente le tre lingue ufficiali del Paese come lingue di pubblicazione e di trattazione dei bandi di concorso

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