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BERNAVotazioni federali, una domenica di ritrovata concordia nazionale

30.11.14 - 19:00
La grande soddisfazione del Consiglio federale
Votazioni federali, una domenica di ritrovata concordia nazionale
La grande soddisfazione del Consiglio federale

BERNA - Un Paese saldamente concorde nel dire di no ai tre temi in votazione questo fine di settimana, con grande soddisfazione del Consiglio federale: no all'abolizione dei forfait fiscali per ricchi stranieri residenti, no a limitare l'afflusso di stranieri e no all'iniziativa sull'oro. Nessun Röstigraben, nessun Risottograben e una soddisfacente partecipazione al voto (sfiorato il 50%, ma a febbraio era stato superato il 56%). A mobilitare i cittadini sarebbe stata soprattutto l'iniziativa Ecopop.

Con questa triplice vittoria il governo chiude l'anno con un certo sollievo: su 12 votazioni ne ha perse tre, una in più del 2013. Ha subìto la sconfitta popolare sull'iniziativa contro l'immigrazione di massa (9 febbraio), sulla pedofilia e l'acquisto dei Gripen (18 maggio). Soddisfatti anche i partiti cosiddetti "borghesi", i cantoni e gli ambienti economici. Non altrettanto lo schieramento rosso-verde.

FORFAIT FISCALI

A chiara maggioranza (59,20%) il popolo ha bocciato la proposta della sinistra di abolire i privilegi fiscali ai ricchi stranieri che risiedono in Svizzera. Questione di finanze per numerosi cantoni e questione di federalismo. Solo Sciaffusa si è schierato a favore dell'iniziativa (50,81% di sì), mentre a Zurigo il sì ha superato il 49%.

Il risultato non era scontato e le previsioni della vigilia lo avevano segnalato. Qualcuno temeva che dalle urne uscisse una sorpresa come avvenuto con l'iniziativa Weber sulle residenze secondarie e il voto del 9 febbraio scorso sull'immigrazione di massa. Malgrado la bocciatura, i promotori del testo (PS, USS, Unia e Verdi) mostrano una certa soddisfazione e parlano di "risultato degno si nota". Siamo riusciti - dicono - "a portare il tema della giustizia fiscale sulla scena nazionale".

ECOPOP

Ecopop, che chiedeva di limitare allo 0,2% la crescita della popolazione residente dovuta all'immigrazione, è stata spazzata via (74,1% di no). Tutti i cantoni si sono detti contrari, anche il Ticino quindi, seppur in modo più tiepido rispetto alla media nazionale.

Il no sta a dimostrare che il popolo svizzero tiene alla libera circolazione delle persone e agli accordi bilaterali con l'UE, bocciando contingentamenti troppo severi di stranieri, secondo PS, PPD, PLR , PBD e sindacati. Questi ultimi invitano tuttavia a non abbassare la guardia.

Per la vice presidente del comitato Ecopop, Cornelia Keller, la sconfitta era prevedibile visto che governo e quasi tutti i parlamentari si erano detti contrari. Senza contare che gli avversari avevano 30 volte più mezzi finanziari del comitato promotore. Il presidente di Ecopop, Andreas Thommen, accusa: contro di noi è stata condotta una campagna sporca, con colpi "sotto la cintura".

ORO DELLA BNS

Secco no (77%) anche a "Salvate l'oro della Svizzera". Gli argomenti degli iniziativisti non hanno convinto; il popolo ha dato un chiaro segno e si è impegnato in favore dell'indipendenza della Banca nazionale svizzera. Ma i promotori del testo traggono qualche consolazione: anche se nettamente respinta - dicono - l'iniziativa "Salvate l'oro della Svizzera" ha permesso di ottenere risposte a diverse domande riguardanti la politica finanziaria della Confederazione.

L'attesa del voto era molto sentita all'estero per le possibili ripercussioni sul mercato dei metalli preziosi e i media internazionali hanno prontamente riferito. "La BNS può tirare un sospiro di sollievo", ha scritto il "Financial Times". La credibilità della Banca nazionale non ha sofferto a causa della votazione, ha dichiarato il capo economista per la Svizzera di UBS, Daniel Kalt.

ats

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