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SVIZZERA / CANTONE"Perché 1.100 dipendenti alla RSI?"

31.05.15 - 13:30
Canone televisivo, il 14 giugno si vota su una modifica di legge molto dibattuta. E mentre la Svizzera vuole adottare il modello tedesco, in Olanda il canone è stato abolito
"Perché 1.100 dipendenti alla RSI?"
Canone televisivo, il 14 giugno si vota su una modifica di legge molto dibattuta. E mentre la Svizzera vuole adottare il modello tedesco, in Olanda il canone è stato abolito

LUGANO - Il dato è risaputo: non c'è paese in Europa, in cui è in vigore il sistema della riscossione del canone radiotelevisivo*, dove si paga un contributo così alto come in Svizzera. Con 462 franchi all'anno sbaragliamo ogni concorrenza. Anche se il prossimo 14 giugno il popolo svizzero dovesse accettare la modifica della legge federale sulla radiotelevisione, che prevede la diminuzione del costo del canone annuo da 462 a 400 franchi circa, manterremmo salda la prima posizione. Dietro di noi i danesi, che seguono con 333 franchi circa, mentre i norvegesi si piazzano in terza posizione con 328 franchi circa. Dei quattro temi in votazione quello inerente alla modifica della legge federale sulla radiotelevisione è senz'altro il più mediatizzato. Ne è ben consapevole il direttore generale di SSR, Roger de Weck che, in una recente intervista, ha dichiarato che sui giornali "appaiono fino a 15 articoli al giorno che picchiano duro contro la SSR".

Il canone che va a finire nelle casse delle radio-tv private ticinesi - La maggior parte del denaro proveniente dal canone, ossia 1,3 miliardi di franchi, finisce nelle casse della SSR. Il resto viene suddiviso alle 21 emittenti radiofoniche e alle 13 emittenti televisive con mandato di servizio locale. Il Consiglio federale, a tal proposito, afferma che dai complessivi 54 milioni di franchi che ricevono oggi questi canali privati si passerà a 81 milioni. Per quanto riguarda le radio e le televisioni locali ticinesi si tradurrà in un aumento delle entrate. Ma di quanto sarà questo aumento? Per ora nessuno vuole esprimersi e i diretti interessati restano sul vago. Duilio Parietti, direttore artistico di Radio Fiume Ticino, afferma che attualmente è impossibile quantificare la somma che le radio e le televisioni private riceveranno nel caso dovesse essere accettata la nuova legge il prossimo 14 giugno. "Il ristorno sul canone che oggi riceve Radio Fiume Ticino è di circa 800mila franchi - ha dichiarato l'art director di RFT - In caso di "Sì" il Consiglio federale dovrà decidere se destinare ai privati il 5 o il 6%. Attualmente la cifra globale redistribuita ai privati è del 4%. Inoltre il ristorno alle singole stazioni è influenzato da numerosi parametri: cifra d'affari, regione su cui si trasmette, morfologia del territorio, giornalisti assunti". Bocche cucite a Teleticino e Radio3i. Alla nostra richiesta di fornire informazioni in merito, non ci è stata data risposta. Una, seppur parziale, si trova su internet. Stando a una lettera del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e della comunicazione (DATEC) del 21 giugno del 2012, Teleticino riceverebbe una quota di partecipazione al canone vicina ai 3 milioni di franchi, per l'esattezza 2.970.237 franchi.

Perché la RSI ha così tanti collaboratori? - In Svizzera tedesca il dibattito sul significato di servizio pubblico e quali siano i compiti di un'azienda come la SSR è molto accceso. Anche perché, oltre a pagare il canone più alto d'Europa, ci si chiede come mai, per esempio, sui 5.000 dipendenti circa che conta in totale la SSR, la RSI impieghi ben 1.100 persone a tempo pieno (1.236 in totale), mentre la SRF ne impieghi "soltanto" 1.622 (2.114 in totale) e la RTS 1.584 (1924 in totale). Inoltre c'è chi si domanda pure se siano necessari per la SSR 17 canali radiofonici e 7 televisivi.

La risposta di Roger de Weck - Il direttore generale Roger De Weck a queste domande, ha risposto alla Basellandschaftliche Zeitung, spiegando che, per quanto riguarda l'elevato numero di emittenti in mano alla SSR, esse non sono altro che lo specchio di un paese, la Svizzera, in cui convivono quattro culture. "Se fossimo in un paese in cui si parla una sola lingua - ha aggiunto - la SSR avrebbe molti meno canali". Per quanto riguarda l'elevato numero di impiegati alla RSI, De Weck ha ricordato che la legge impone alla SSR di fornire un'offerta equivalente a tutte e tre le grandi regioni linguistiche svizzere e che dei 5.000 dipendenti a tempo pieno della SSR 1.800 sono occupati da tecnici. "Siamo una delle aziende televisive e radiofoniche più efficienti d'Europa".

"Non aumenteranno le entrate" - Eppure, i soldi che riceve ogni anno la SSR dai contribuenti sono tanti. Come detto 1,3 miliardi di franchi. Come si legge nel Messaggio concernente la modifica della legge federale sulla radiotelevisione del 29 maggio del 2013, "l’abbandono del canone di ricezione in favore del nuovo sistema non è diretto ad aumentare i proventi dei beneficiari del canone (SSR, emittenti private con partecipazione al canone, organo di riscossione, UFCOM, ecc.)". Con il nuovo sistema pagheranno più persone rispetto a prima, ma si dovranno sborsare meno soldi. Con un canone di 400 franchi annui si stima che le entrate ammonteranno a 1,1 miliardi di franchi all'anno.

Cosa cambierà per le aziende - Per quanto riguarda le imprese, esse pagano attualmente tra i 612 ed i 1.409 franchi a seconda dell'uso. Con la nuova legge le imprese pagheranno in funzione della cifra d'affari. Quelle con una cifra d'affari inferiore a 500mila franchi all'anno non pagano il canone, mentre quelle con un fatturato fino a un milione pagano 400 franchi all'anno. Ciò si traduce ad un'esenzione dal canone per tre aziende su quattro. Il 16% pagherà un canone con tariffa a partire da 1000 franchi, mentre il 9% pagherà 400 franchi, ossia meno rispetto a quella attuale. Saranno esentati, inoltre, dal pagamento della tassa i beneficiari AVS e AI o chi abita in case di cura, per anziani o per studenti.

Per i contrari è una nuova imposta - Per i contrari alla modifica di legge, questo nuovo modello di riscossione altro non è che una nuova imposta che colpirà indipendentemente se una persona o una azienda è in possesso di apparecchi riceventi o meno. Ricordando che dal 1990 il canone Billag è aumentato del 64%, da 279 a 462 franchi, secondo il comitato referendario, "nei prossimi anni si rischia di arrivare a 1.000 franchi all'anno per ogni economia domestica". Cifra definita da Filippo Lombardi in un'intervista a LaRegioneTicino "una bufala totale". I contrari sono però convinti che con la nuova imposta "il Consiglio federale e la SSR avranno carta bianca per poter aumentare il canone oltre ogni limite". Inoltre i contrari ritengono che i titolari di aziende che superano il mezzo milione di franchi subiranno una doppia imposizione per la stessa prestazione in privato e sul posto di lavoro.

* negli Stati del Benelux, Liechtenstein, Monaco, Spagna non si paga il canone e recentemente è stato abolito nei Paesi Bassi, Portogallo e Ungheria. Il finanziamento delle radiotelevisioni pubbliche avviene in quei paesi attraverso l'utilizzo dei soldi pagati da tutti i contribuenti attraverso la riscossione ordinaria delle imposte. Il canone radiotelevisivo esiste in circa i due terzi di tutti i paesi europei e nella metà dei paesi asiatici e africani. Nel continente americano il canone è quasi sconosciuto.

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