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BERNAAchat, il nuovo spionaggio

05.04.15 - 15:59
Il nuovo sistema di valutazione permetterà l'analisi dei messaggi trasmessi via radio
Achat, il nuovo spionaggio
Il nuovo sistema di valutazione permetterà l'analisi dei messaggi trasmessi via radio

BERNA -  L'esercito svizzero investe in un nuovo sistema di valutazione in materia di spionaggio. Secondo il Dipartimento federale della difesa (DDPS) non si tratta di un ampliamento e non vi è collegamento con la nuova legge sui servizi di informazione.

Il sistema, denominato "Achat", permetterà il trattamento e l'analisi dei messaggi trasmessi via radio ed è già parzialmente in funzione, ha indicato all'ats Renato Kalbermatten, portavoce del DDPS, confermando così una anticipazione del "SonntagsBlick".

"Achat" sostituirà a tappe altre applicazioni ormai obsolete, secondo il Dipartimento e servirà a mantenere le capacità e ottimizzare le prestazioni. Non vi è rapporto inoltre con la nuova legislazione sui servizi di informazione, che dovrà permettere in particolare agli agenti federali di piazzare microfoni in luoghi privati o manomettere computer. La legge è già stata approvata dal Nazionale ma deve ancora passare agli Stati.

L'architettura del sistema è concepita in maniera da soddisfare le nuove esigenze, precisa il DDPS: l'acquisto delle apparecchiature tecniche potrà avvenire soltanto dopo l'entrata in vigore della legge.

Il progetto "Achat" richiede l'acquisto di materiale informatico e di trattamento informatico dei dati di vari tipi, tra cui computer con una speciale programmazione e l'assunzione di personale supplementare non è necessario. Stando al "SonntagsBlick", i costi si aggirano attorno ai 90 milioni di franchi, ma il portavoce del DDPS non ha confermato la cifra. Non vengono inoltre forniti dettagli sulle prossime tappe, trattandosi di informazioni sottoposte al segreto. La prima tappa comunque è già conclusa e la seconda dovrebbe esserlo nel 2020.

180 soldati nel Servizio informazioni militare

Sono circa 180, tra ufficiali e soldati, coloro che ogni anno sono attivi nel Servizio informazioni militare (SIM), ma il Dipartimento della difesa non vuole divulgare il numero totale dei collaboratori, per questioni di sicurezza.

Dare prova di una trasparenza completa vorrebbe dire permettere ai potenziali nemici di trarre conclusioni sulla forza dell'esercito svizzero, precisa tuttavia il DDPS commentando una notizia del domenicale svizzero tedesco "Schweiz am Sonntag". Gli effettivi del SIM, aggiunge, sono inferiori a quelli del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).

Il SIC conta 272 posti equivalenti al tempo pieno. Berna finanzia inoltre 84 agenti al 100% ripartiti in seno alle polizie cantonali, alle quali il Consiglio federale ha deciso di aggiungere 20 posti.

SIC e SIM hanno compiti diversi: il primo può raccogliere dati personali in Svizzera, cosa che al secondo è vietata, poiché si occupa unicamente di situazioni all'estero.

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