Cerca e trova immobili

SVIZZERADati personali, gli internauti si sentono minacciati

18.11.14 - 14:53
Particolarmente pericolosi sono giudicati i media sociali, mentre la fiducia in autorità e banche è molto elevata
Dati personali, gli internauti si sentono minacciati
Particolarmente pericolosi sono giudicati i media sociali, mentre la fiducia in autorità e banche è molto elevata

BERNA - Per gli svizzeri la minaccia di abuso dei dati su internet da parte dei motori di ricerca e dei servizi segreti è identica. Particolarmente pericolosi sono giudicati i media sociali, mentre la fiducia in autorità e banche è molto elevata. È quanto indica un sondaggio realizzato su mandato del sito di confronto dei prezzi di beni e servizi comparis.ch. La popolazione è soddisfatta dal regime attuale di regolamentazione della protezione dei dati.

L'inchiesta è stata realizzata on line in ottobre su un campione giudicato rappresentativo di 1214 persone tra i 15 e i 74 anni di tutte le regioni della Svizzera da parte dell'istituto di ricerche di mercato GfK.

Un primo sondaggio identico era stato realizzato lo scorso anno. "L'obiettivo è misurare e confrontare in modo rappresentativo l'atteggiamento e il comportamento di utilizzo della popolazione svizzera in materia di sicurezza e protezione dei dati", scrive comparis.ch in una nota odierna.

Ai sondati, "invitati a seguire il loro istinto", sono state poste due domande relative a una serie di enti come "autorità, banche, assicurazioni, negozi on line (ad es. Amazon, Ticket Shop FFS, Kuoni), social network (ad es. Facebook, Twitter, XING), gestori e-mail (ad es. bluewin, gmail, gmx), criminali (ad es. hacker), motori di ricerca (ad es. Google) e servizi segreti statali (ad es. NSA)". Nel primo caso si trattava di esprimere il proprio "grado di fiducia", nel secondo la percezione di "una minaccia" di utilizzazione abusiva dei dati. Per entrambe le domande la risposta consisteva in un valore compreso tra 1 e 10, con 10 corrispondente a "fiducia totale" o "minaccia inesistente". Con la nota 10 era però invitato a rispondere anche chi non avesse un'opinione.

Contattato dall'ats, Rolf Beyeler, di comparis.ch, ha spiegato che la fiducia va intesa come un sentimento diffuso e invece la minaccia come la percezione di un attacco personale. Ammette però di non essere certo che i sondati abbiano fatto la differenza.

I dati per le singole categorie grossomodo coincidono: i media sociali sono la categoria che gode di minor fiducia ed è percepita come più minacciosa. Al contrario autorità e banche godono di grande fiducia e rappresentano una minaccia contenuta. All'interno delle singole categorie l'evoluzione dal 2013 al 2014 non è invece identica in termini di fiducia e minaccia, ma le differenze sono modeste.

Limitandosi alla minaccia, che Beyeler giudica il sentimento più "forte", risulta che i motori di ricerca (con un valore 4,9, immutato rispetto al 2013) sono giudicati equivalenti ai servizi segreti (5,1, contro 4,7 nel 2013, la variazione annuale è statisticamente significativa). Google e affini sono solo apparentemente giudicati meno minacciosi: statisticamente il valore 4,9 non è infatti significativamente diverso da 5,1, ha precisato Beyeler smentendo quanto indicato da comparis.ch nella nota.

Per gli internauti la categoria più minacciosa, ad eccezione degli hacker (3,3, immutato rispetto al 2013), rimane quella dei media sociali (4,0, contro 3,7 nel 2013, variazione significativa). Quelle meno minacciose sono le autorità (7,2, immutato) e le banche (pure 7,2, immutato). Seguono le assicurazioni (6,4, immutato), gestori e-mail (5,9, immutato) e negozi on line (5,8, contro 6,0, variazione significativa).

"Curiosamente", il sondaggio ha anche rivelato che due internauti su tre trovano che la tutela dei dati in Svizzera continui ad essere "ben regolamentata".

Ats

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE