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BASILEAAumenta il contrabbando di alcol negli stadi svizzeri

26.04.13 - 07:47
In molti stadi svizzeri, si può acquistare solo birra light. Per questo, il contrabbando di alcol da parte di tifosi è aumentato.
Foto d'archivio (Keystone)
Aumenta il contrabbando di alcol negli stadi svizzeri
In molti stadi svizzeri, si può acquistare solo birra light. Per questo, il contrabbando di alcol da parte di tifosi è aumentato.

BASILEA - Per la maggior parte dei tifosi di calcio la birra durante la partita è quasi così importante come la vittoria della propria squadra. Ma sempre più spesso, i fan devono rinunciare alla loro amata bevanda a causa delle restrizioni vigenti negli stadi. Ma non tutti i tifosi accettano di buon grado bandi e divieti. "Da quando possiamo vendere solo birra con il 2,4% di alcol, è aumentato il contrabbando", spiega Lucien Schibli, responsabile della sicurezza per il gestore dello stadio del Basilea, alla “Basler Zeitung”.

Tuttavia, il problema è noto anche in altri club della Super League. "Durante le partite in cui è bandita la vendita di alcolici, i tifosi cercano di portarsi alcol ad alta gradazione in bottigliette tascabili", spiega Hans Harnisch, gestore dello Stade de Suisse a Berna. Anche i responsabili degli stadi di Zurigo e di Lucerna confermano di aver osservato il fenomeno. I tifosi diventano sempre più creativi per portare illegalmente alcolici negli stadi. I due responsabili dei due stadi zurighesi citano l’esempio dell’uso di guanti di gomma monouso riempiti di superalcolici e collocati nelle mutande per eludere i controlli.

Ma per evitare di fornire idee ai tifosi di calcio svizzeri, i responsabili della sicurezza non vogliono illustrare altri accorgimenti usati per portare alcol negli stadi. Il responsabile del St. Jackobs Park di Basilea, Lucien Schibli, ci racconta però che i metodi per portare alcol di nascosto in uno stadio sono praticamente infiniti. Il responsabile della sicurezza afferma di averne viste già di cotte e di crude. «Non ci sono praticamente limiti alla creatività», conclude Schibli.

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