ll Plzen e quella magrissima ambizione: «A Lugano ci accontenteremmo di non perdere»
Michal Straka, coach dei cechi, ha ammesso di non conoscere troppo i bianconeri e di essere “preso” dal cattivo campionato finora disputato dai suoi
LUGANO - Tornato a sorridere dopo un weekend da cinque punti (e dopo aver ritrovato Elvis), il Lugano ha poco tempo per crogiolarsi: questa sera (ore 19.45) sarà infatti ancora in pista, alla Resega, per l'andata dei sedicesimi di finale di Champions Hockey League.
Di fronte si troverà il Plzen, squadra rognosa la quale, pur in difficoltà in campionato (è dodicesima in Extraliga), va affrontata con il massimo rispetto e con tutta l'attenzione possibile. E questo nonostante i cechi, per bocca di coach Michal Straka, alla trasferta ticinese chiedano davvero poco.
«Siamo molto felici di essere ancora presenti nel torneo – ha sottolineato il 45enne allenatore – In campionato non stiamo andando alla grande e quindi, in questi match europei, possiamo cercare di levarci qualche soddisfazione. Inoltre contro avversarie di rango possiamo sfruttare la possibilità – senza pressione – di provare alcune varianti al nostro gioco».
Hai studiato il Lugano per preparare le due partite dei sedicesimi di finale?
«A dire il vero conosciamo poco la squadra che andremo a incontrare. Abbiamo seguito l'ultima partita, quella vinta all'overtime contro il Berna, e sappiamo che – come provato dai gol fatti e subiti in campionato (32-33) – ama giocare e creare tanto. Ma contemporaneamente concede qualcosa in difesa. Sappiamo inoltre che in powerplay è molto forte. Detto ciò, però, preferiamo concentrarci sul nostro gioco, su quello che possiamo e sappiamo fare, piuttosto che pensare alle caratteristiche dell'avversario».
Quale potrebbe essere, per voi, un buon risultato dopo il match d'andata della doppia sfida?
«Vogliamo tornare a casa sapendo di aver dato tutto, di aver giocato bene e di aver evitato errori e “blackout”. Quelli che ci sono fin qui costati tanti punti in campionato. La ciliegina sulla torta sarebbe riuscire a portare il match oltre il 60'. Ci accontenteremmo di non perdere».
Alla Resega potreste trovare un ambiente caldo...
«Non vedo l'ora di assaggiare l'atmosfera. Più è “hot”, meglio è per l'hockey».



