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ST. JOHN'S«Amo la Svizzera, ma il mio obiettivo è giocare in NHL»

27.07.16 - 07:00
Tim Bozon è carico e motivato in vista dell'inizio della stagione 2016/2017 che giocherà in AHL con i St. John's Ice Caps: «Annata importante, ne va del mio futuro in nord America»
«Amo la Svizzera, ma il mio obiettivo è giocare in NHL»
Tim Bozon è carico e motivato in vista dell'inizio della stagione 2016/2017 che giocherà in AHL con i St. John's Ice Caps: «Annata importante, ne va del mio futuro in nord America»
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ST. JOHN'S (Canada) - Tim Bozon si appresta a iniziare la sua sesta stagione oltre oceano. Dopo aver militato per quattro campionati nella massima Lega giovanile nord americana (WHL) - 314 punti messi a referto in 286 incontri disputati con i Kamloops Blazers e con i Kootenay Ice - il 22enne ha avuto il merito di salire di livello, venendo preso in considerazione dai St. John's Ice Caps in AHL (2015/2016). Nella scorsa stagione, all'esordio in questo campionato, Bozon ha totalizzato 8 punti in 41 incontri.

Oltre a questo il ragazzo è stato recentemente convocato dalla nazionale francese per disputare i Mondiali di St. Pietroburgo, dove la Francia è riuscita a mantenere il posto nel Gruppo A.

Tim Bozon, quest'anno disputerai la tua sesta stagione in nord America, la seconda in AHL. Come ti senti?
«Sarà un'annata molto importante per me, anche perché ne va del mio futuro in nord America. Sono pronto, carico e motivato per disputare una grande stagione. Finora ho lavorato molto duramente e continuerò a farlo».

È grande la differenza fra la WHL e la AHL?
«La WHL è una buona Lega juniores, ma rispetto alla AHL c'è una grande differenza. Qui si gioca sull'uomo e per i giocatori che vi militano non è semplice fare il salto di qualità, anche perché il gioco è più veloce e sono tutti molto più forti fisicamente. A livello del numero di partite e di viaggi trovo però che fra WHL, AHL e NHL non ci sia una grande differenza».

Com'è cambiato il tuo modo di giocare in AHL? Sei riuscito a diventare un 2way player? 
«Con l'arrivo in AHL (2015/2016, ndr) non ho avuto scelta e ho dovuto lavorare per diventare un "two way player", visto che prima ero più che altro un giocatore molto offensivo. Mi sono dovuto concentrare sul mio gioco difensivo anche perché quando si milita in questi campionati bisogna cercare di essere responsabili anche dietro. Oltre a questo negli Ice Caps ho un ruolo più difensivo rispetto a quando ero in WHL, dato che vengo schierato in terza o in quarta linea e anche in boxplay. Reputo comunque di aver fatto un buon lavoro finora, anche se devo chiaramente migliorare ancora molto, soprattutto sull'esplosività e sull'intensità da mettere quando sono sul ghiaccio».

Come vedi la tua situazione legata alla NHL? Hai 22 anni e ora sei vicino alla chiamata dei "grandi"...
«Il mio sogno è ovviamente quello di riuscire un giorno a ritagliarmi il mio spazio in NHL. È vero che quando si gioca in AHL non si è poi così lontani, ma nello stesso tempo è più difficile di quello che sembra, anche perché ci sono alcuni dettagli che possono influenzare la tua presenza o meno in NHL, come il tempismo o gli infortuni. Voglio solo continuare il mio sviluppo e lavorare duramente per riuscire a realizzare il mio sogno: a 22 anni sono ancora giovane, ma mi auguro di riuscire a fare presto il grande salto». 

Quest'anno hai disputato per la seconda volta nella tua carriera i Mondiali con la Francia e vi siete salvati...
«È sempre un piacere scendere in pista con la propria nazionale e lo reputo molto importante. Quando tutti i giocatori sono in forma penso che la nostra sia una buona squadra. A San Pietroburgo è stato difficile per noi perché si sono infortunati diversi giocatori importanti, sono però ovviamente soddisfatto per aver mantenuto il posto nel Gruppo Mondiale A».  

Anche nel 2013 avevi disputato un Mondiale, ma eri giovanissimo...
«Nel 2013 ero veramente giovane, forse il più giovane del torneo ed era la prima volta che mi confrontavo con degli adulti. Nonostante avessi solo 18-19 anni penso però di aver fatto bene. A San Pietroburgo avevo molta più esperienza rispetto alla prima volta e visto che giocavo in AHL sapevo cosa aspettarmi dai Mondiali. In Russia ero in forma, però mi sono fatto male a una spalla durante la preparazione e non ero quindi al 100%. Mi dispiace perché volevo disputare un buon Mondiale e aiutare di più la squadra». 

Il tuo Lugano è arrivato in finale l'anno scorso e ha perso il titolo per poco...
«Seguo sempre il Lugano. Ho tanti amici che ci giocano e sono felice per la grande stagione che hanno disputato, soprattutto Bertaggia e Hofmann. Chiaramente è stato un peccato non aver vinto la finale, ma il traguardo non è così lontano. Sono sicuro che la Vicky e Habisreutinger continueranno costantemente a fare un grande lavoro per conquistare il titolo al più presto. I bianconeri giocano sempre per vincere e il mercato di quest'estate è stato molto importante. Credo che vedrò un grande Lugano anche nel 2016/2017».  

Ci pensi a un futuro in Svizzera o sei solo concentrato sulla NHL?
«Il mio agente ha già parlato con qualche squadra svizzera, ma il mio obiettivo è la NHL e sono concentrato al 100% per riuscire a emergere nel miglior campionato del mondo. Poi non si sa mai che cosa potrà succedere in futuro. Amo la Svizzera e la LNA è un campionato molto competitivo, ma attualmente sto bene in AHL. Ci sono però molte strade che ti possono portare in NHL ed è compito mio trovare quella giusta per arrivare il più in alto possibile. Se chiaramente un giorno mi rendessi conto che giocando in LNA sarei più facilitato ad approdare in NHL... allora, perché no?».

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COMMENTI
 

sergejville 7 anni fa su tio
Forza TIM!!!
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