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NAZIONALEClausolina Fischer: rimane sicuro solo con la Svizzera ai quarti

02.05.16 - 19:25
L'head coach avrà un rinnovo biennale automatico solo nel caso di qualificazione nella top8. Rimanesse, alla U20 andrebbe uno tra Hollenstein e Von Arx
Clausolina Fischer: rimane sicuro solo con la Svizzera ai quarti
L'head coach avrà un rinnovo biennale automatico solo nel caso di qualificazione nella top8. Rimanesse, alla U20 andrebbe uno tra Hollenstein e Von Arx
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BASILEA - Svezia, Repubblica Ceca e poi i padroni di casa della Russia. Dietro queste, nel Gruppo A dell'ormai prossimo Mondiale di hockey, dovrebbe stare la Svizzera di Patrick Fischer. I rossocrociati affronteranno infatti da favoriti gli scontri con Lettonia, Norvegia, Danimarca e Kazakistan. Match che, se vinti, varrebbero la qualificazione ai quarti di finale. Dove tutto può accadere.

Questa è un'analisi spicciola di quel che potrebbe - o forse è meglio dire dovrebbe - succedere nella rassegna iridata russa. È quello che dice la classica "carta". I tifosi, vorrebbero vedere, come ovvio, solo successi. In Federazione invece, che ci si aspetta? Chi ha allestito, coccolato e sostenuto la Nazionale, cosa pensa potrà accadere da qui a qualche giorno?

«Il ranking mondiale è chiaro - è intervenuto Raeto Raffainer, direttore delle squadre nazionali - la Svizzera è settima ed è a quell'altezza che speriamo possa confermarsi. Poi, lo sapete meglio di me, in una competizione tanto corta, con tanti match in programma, i particolari potrebbero fare la differenza...».

L'obiettivo minimo sono i quarti di finale, dunque?
«Diciamo che una valutazione si può fare solo a fine rassegna. Nel momento in cui arrivassero i quarti saremmo di certo soddisfatti. Se, invece, non dovessimo classificarci tra le migliori otto ma saremmo riusciti a giocare un buon hockey... ecco che potremmo comunque non ritenere negativo il Mondiale».

La valutazione che farete influenzerà la trattativa con Patrick Fischer, immaginiamo. Il selezionatore è in scadenza dopo la kermesse iridata.
«Il discorso con Patrick è più articolato. Stiamo lavorando con lui da dicembre e davvero, fino a questo punto, siamo felici. Otteniamo continuamente feedback positivi da parte dei club e dei giocatori, anche quelli "nordamericani". Sotto questo aspetto il nostro rapporto è ottimo. Però.... stiamo pur sempre parlando di sport».

Ovvero?
«Dobbiamo tenere conto anche e soprattutto dei risultati».

Qual è il piazzamento minimo che deve ottenere Fischer per essere confermato in panchina?
«Da contratto, i quarti di finale. Nel momento in cui riuscirà a pilotare la Nazionale tra le migliori otto, scatterà automaticamente per lui un rinnovo biennale».

In caso di eliminazione nel girone, invece?
«Si valuterà come avrà giocato la squadra».

Per assurdo, dunque, la Svizzera potrebbe giocare benissimo ma non qualificarsi, e così Fischi sarebbe tagliato fuori, oppure fare pessime partite e finire ai quarti, e così Patrick avrebbe il rinnovo.
«Esatto. Però nel caso in cui la squadra dovesse esprimere un grande hockey ed essere estromessa solo a causa di episodi... beh non chiuderemmo la porta in faccia al nostro selezionatore. Noi avremo comunque la possibilità di confermarlo».

Sempre rimanendo in tema rossocrociato... la panca della U20 è sempre vuota dopo la cacciata di John Fust. Negli scorsi giorni si è parlato molto di Leuenberger...
«Non avete tenuto conto di un particolare: Fust era un assistente di Hanlon. Sarà così anche in futuro. Se Fischer rimarrà coach, allora alla U20 molto probabilmente finirà un suo assistente».

Uno tra Von Arx e Hollenstein?
«Esatto. È nostra intenzione rendere ben saldo il legame tra la Nazionale maggiore e la U20. Quindi non possiamo scegliere chi chiamare con i più giovani finché... non sapremo chi siederà sulla panchina dei grandi».

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