Ha giocato per entrambi i coach. Con entrambi ha discusso e lasciato il segno. Per entrambi ha avuto parole al miele. Ecco a voi Glen Metropolit
MANNHEIM (Germania) - Sniper, assistman, uomo squadra e... vincente. Vi vengono in mente altre definizioni per raccontare chi o cosa è stato Glen Metropolit?
Ora il canadese non è più un fenomeno imprendibile ma “solo” un ottimo giocatore, uno di quelli comunque capaci di fare la differenza. I dubbiosi possono chiedere a dirigenza e staff tecnico dell’Adler Mannheim, club che da una stagione e mezzo è diventato la sua casa. Il 41enne sta giocando meno di quanto era abituato ma nonostante ciò lascia ancora il segno.
“Ho solo bisogno di più tempo per recuperare - ci ha confidato proprio Metropolit - è il mio corpo che lo chiede. Ma questo non vuol dire che non mi diverta ancora. Che non voglia sempre vincere”.
Sei meno in pista….
“Meno minuti ma di qualità. E poi all’Adler ci sono linee buone. Competitive. Non è importante quanto si giochi ma quando”.
Ti abbiamo cercato per farti parlare di qualche tua vecchia conoscenza. Di Shedden, che hai avuto come allenatore a Zugo e di Fischer, con il quale hai chiuso la tua avventura al Lugano…
"Doug è un grande coach. Ma non lo conosco solo dai tempi dello Zugo (il 41enne canadese è stato un Toro dal 2010 al 2012, ndr). L’ho già incrociato e affrontato da giovane, da quando giocavo in ECHL. Ho spesso affrontato le sue squadre. Poi veniamo entrambi dall’Ontario: sarà almeno da 20 anni che ci "frequentiamo"".
Con lui il Lugano è divenuto convincente…
“Non ne sono sorpreso. Doug sa il fatto suo. Conosce i giocatori e sa come trattarli. Li mette a loro agio ma pretende molto. Sa cosa vogliono e li fa rendere al meglio. Posso dire di avere solo buoni ricordi delle stagioni vissute sotto il suo “comando””.
Nella primissima parte della stagione, con Fischer, i bianconeri stentavano. Tu con Patrick hai avuto qualche problema...
“Fischi è un bravo ragazzo…”.
Insieme avete anche giocato in passato. Pensi che il fatto di averlo avuto prima come compagno possa aver influito sul vostro rapporto?
“Ma no. Davvero… lui è un ragazzo a posto. Shedden è diventato quel che è imparando dai suoi errori, crescendo durante il lungo percorso fatto. Anche Fischi si farà”.
Quando metterai la testa a posto? O meglio, quando toglierai i pattini per l’ultima volta?
“Ho ancora questa stagione di contratto con l’Adler e poi un’opzione sulla prossima. Finché il fisico regge voglio continuare. E io sto benone…”.
Poi, rimarrai nell’hockey?
“Poi mi trasferirò definitivamente in Florida, dove ci sono i miei ragazzi. Li ho l’"otium30a", un centro fitness da seguire”.
Fitness, allenamenti… puoi fare esperimenti direttamente sul tuo corpo.
“È qualcosa di diverso. Proponiamo yoga, rimedi naturali, salute… è un bel progetto. È il futuro”.